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Preiti, la foto choc: spara a bruciapelo a Giangrande

Foto esclusiva di Corriere.it

Il drammatico scatto davanti a Palazzo Chigi: il disoccupato calabrese apre il fuoco a pochi centimetri dal brigadiere. Alfano: "Ha agito da solo, nessun disegno eversivo"

Giulio Bucchi
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di Claudio Brigliadori Luigi Preiti ha sparato per uccidere. Avrebbe voluto colpire un politico, come ha raccontato lui stesso agli inquirenti subito dopo il fermo, ma ha fatto fuoco contro i carabinieri quando questi hanno cominciato a delimitare la zona di Palazzo Chigi con le transenne. E l'intento omicida, se raptus di follia o lucida pianificazione lo deciderà la magistratura, è confermato dallo scatto choc estrapolata dalle telecamere a circuito chiuso di piazza Colonna, in cui si vede Preiti a pochi centimetri dal carabiniere Giuseppe Giangrande aprire il fuoco all'altezza della testa. Giangrande è ora ricoverato e rischia di rimanere tetraplegico con tutti e quattro gli arti paralizzati.  La raccolta fondi di Libero per Giuseppe Giangrande   Per le vostre donazioni:  Editoriale Libero srl, causale: Libero pro brigadiere ferito,  IBAN: IT39 A 03069 09451 100000000890   "Ha sparato per uccidere" -  Nella richiesta di convalida dell'arresto inviata dalla procura di Roma al gip, che mercoledì mattina interrogherà Preiti nel carcere di Rebibbia, si contesta all'attentatore di aver esploso, "con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, sette colpi di arma da fuoco a distanza ravvicinata ad altezza d'uomo, attingendo al collo il brigadiere Giuseppe Giangrande e alla gamba l'appuntato Francesco Negri, mentre tentava di sottrarsi al fuoco dietro un riparo, e al giubbotto operativo di tela il vicebrigadiere Marco Delio Murrighile che lo stava affrontando", compiendo "atti idonei diretti in modo non equivoco a cagionarne la morte, non riuscendo nell'intento per cause indipendenti dalla sua volontà". Sulla dinamica non ci sono dubbi: lo confermano anche i filmati delle telecamere di piazza Colonna che hanno immortalato Preiti mentre prendeva la mira per sparare contro i militari. L'uomo, che ha affrontato il viaggio da Rosarno fino a Roma grazie ai soldi ricevuti come acconto per un lavoro che avrebbe dovuto portare a termine come piastrellista in Calabria, è accusato di triplice tentato omicidio, ricettazione, porto e detenzione illegale di arma e munizioni, con l'aggravante della premeditazione e dell'aver agito contro pubblici ufficiali in servizio di ordine pubblico. Gli avvocati dicono che risponderà alle domande del giudice: "Non voleva uccidere, al momento del fatto ha anche sentito la voce della madre". Alfano: "Nessun disegno eversivo" - Riferendo in Parlamento su quanto avvenuto due giorni fa, il neoministro dell'Interno, Angelino Alfano, ha spiegato che "bisogna "tenere alta la guardia", per evitare che possa essere "strumentalizzato il disagio" e "scongiurare eventuali gesti emulativi". Nell'attentato di domenica scorsa nei pressi di Palazzo Chigi "non si possono né si debbono leggere i prodromi di focolai di piazza o di tensioni eversive", ha aggiunto Alfano, secondo il quale quello di Preiti è stato un gesto isolato. L'uomo "non risulta coinvolto in contesti eversivi", "non ha precedenti penali" e "non è segnalato nella banca dati delle forze di polizia". Intanto, la prognosi per Giangrande resta riservata. Uno dei due fratelli ha raccontato che il brigadiere non può parlare anche perché intubato, ma riesce in qualche modo a comunicare con la figlia attraverso lo sguardo. 

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