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Veronesi: l'ergastolo va abolito

L'ex ministro della Sanità: dopo dieci anni anche il più incallito delinquente può tornare una persona normale

Lucia Esposito
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Continua la campagna di Umberto Veronesi contro l'ergastolo e il carcere duro. Secondop l'oncologo confliggono infatti con l'obbligo della rieducazione. Durante il suo intervento al convegno su detenzione e diritti umani organizzato dalla Camera penale di Milano, Veronesi ha infatti ricordato che:  "il male non esiste nell'uomo, che ha soltanto un'origine ambientale e non genetica e che la scienza ha dimostrato come il cervello si rigeneri continuamente durante la vita. In base questi due presupposti, secondo Veronesi, "condannare un uomo di 40 anni per un delitto commesso a 20 è come condannare un'altra persona perché, ormai, non è più lui".  La spiegazione scientifica - Portando ad esempio gli ordinamenti dove "il carcere è una scuola", che manifestano percentuali di recidiva molto inferiori a quella italiana, Veronesi ha invitato a credere nella certezza del cambiamento, insito negli essere umani, purchè stimolato. Per questo, tanto il 41 bis quanto l'egastolo ostativo sarebbero "Anticostituzionali, antiscintifici e antistorici. La Costituzione - ha concluso - implica e obbliga alla rieducazione. E' evidente che condanna a vita e rieducazione siano in banale contraddizione". 

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