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L'inchiesta
La Digos di Torino sta perquisendo l'abitazione di Alberto Perino, storico portavoce del movimento No Tav, a Condove (TO). La perquisizione è stata disposta dalla procura di Torino per l’ipotesi di reato di istigazione a delinquere. I fatti contestati risalgono a poche settimane fa, quando Perino diffuse sul web dati sensibili su alcune delle ditte impegnate nel cantiere in Valsusa. Perino è stato anche sentito in Procura nei giorni scorsi come testimone.
La difesa - "Ci informano che stanno facendo una perquisizione a casa di Alberto Perino, storico portavoce No Tav, con l’accusa di istigazione a delinquere. Ecco cosa rischia un cittadino che difende in modo pacifico e non violento la sua terra", ha scritto su Facebook la deputata M5S, Roberta Lombardi.
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Commenti all'articolo
massimo1954
27 Settembre 2013 - 17:05
Se è furbo,in casa,non avrebbe dovuto tenere nulla di compromettente.Credo che,essendo anche lui di sinistra,il tutto finirà nel nulla.
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venaria
27 Settembre 2013 - 15:03
Al Perino i lavori forzati con lui tutti gli altri delinquenti proprio li, con due palle per gamba per costruire l'opera in corso.
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ectosilver
27 Settembre 2013 - 14:02
Chi sbaglia deve pagare, loro hanno deciso volontariamente di varcare la linea che divide il comportamento lecito ,da quello sovversivo, mettendo a rischio la vita di altre persone e causando ingenti danni materiali e d'immagine al nostro paese. La giustizia faccia il suo corso ,ed inoltre risarciscano i danni causati , di tasca loro.
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