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Bruno Gulotta, tentativo di truffa alla famiglia della vittima di Barcellona: pirata informatico "hackera" la raccolta fondi

Andrea Tempestini
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Ad appena due giorni dalla celebrazione del funerale di Bruno Gulotta, il 35enne di Legnano rimasto ucciso nell'attentato terroristico di Barcellona, un pirata informatico ha cercato di introdursi nel conto online utilizzato per raccogliere le donazioni a favore della famiglia del defunto - un'iniziativa promossa dai suoi colleghi, i dipendenti dell'azienda informatica Tom's Hardware di Legnano - e attraverso una email ingannevole avrebbe cercato di accedere all'account Paypal gestito da Roberto Buonanno, il country manager di Tom's Hardware per l'Italia. Il sistema utilizzato è il cosiddetto phishing, una tecnica truffaldina che consiste nell'inviare una email contraffatta con la speranza di indurre il malcapitato a cliccare sul link e a fornire i propri dati riservati, le credenziali d'accesso a conti correnti online o bancari. Ed è esattamente ciò che è successo in questo caso: lo sciacallo - così è stato definito dai colleghi di Bruno, indignati per l'accaduto - avrebbe senza dubbio utilizzato le credenziali d'accesso per appropriarsi dei fondi destinati alla famiglia, ma fortunatamente la truffa è stata riconosciuta e bloccata in tempo. «Si è trattato di un tentativo artigianale, addirittura semplicistico - afferma il country Manager Roberto Buonanno, che è anche il gestore dell'account riservato alle donazioni; - Solitamente le email di phishing sono perfette, senza sbavature. Quella che ho ricevuto nelle scorse ore era invece maldestra, realizzata in maniera davvero stupida: quasi certamente è l'opera di un mitomane, di un imbecille in cerca di visibilità». La Tom's Hardware ha già denunciato il fatto alla Polizia postale e delle comunicazioni, e nelle scorse ore ha lanciato un appello agli esperti informatici e ad alcune società di sicurezza online, nel tentativo di smascherare lo sciacallo nel minor tempo possibile. Le donazioni, intanto, hanno raggiunto una cifra rilevante, e sembrano provenire da ogni angolo del mondo: non solo dagli amici e dai colleghi del defunto, ma anche da donatori sconosciuti provenienti dal Canada e dagli Stati Uniti, da Hong Kong e dall'Australia. Dopo i funerali di Bruno - che si celebreranno domani a Legnano - i suoi colleghi daranno vita a un Comitato per la gestione trasparente di tutte le donazioni ricevute, in modo tale da garantire alla famiglia del defunto un'adeguata copertura finanziaria per tutte le spese che dovrà affrontare nei prossimi mesi. Bruno era a Barcellona con la moglie Martina e i due figli piccoli: stavano passeggiando sulla Rambla - lei con la piccola Aria, 7 mesi, in un marsupio agganciato al busto, lui la precedeva tenendo per mano l'altro figlio. Alessandro, 5 anni. Gulotta è stato uno dei primi ad essere travolto dal furgone guidato dal terrorista. E la compagna avrebbe fatto solo in tempo a salvare il bambino che il padre teneva per mano, trascinndolo lontano dalla traiettoria del mezzo. di Riccardo Intini

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