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Portofino dice no agli immigrati. E insorge mezza Ligura: "Stop invasione"

Andrea Tempestini
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Anche a Portofino, un caso simile a quello di Capalbio. Il comune ligure, infatti, si aggiunge all'elenco di quelli che si rifiutano di accogliere i migranti. Il sindaco della località turistica, infatti, non vuole sentire ragioni: "Non abbiamo case libere", ha tagliato corto Matteo Viacava a La Repubblica. Peccato però che la prefettura di Genova, scavalcando le amministrazioni locali di 24 comuni ribelli, ha fatto appello ai privati, perché mettano a disposizione strutture che le cooperative possano gestire. L'obiettivo è quello di collocare 700 migranti in tempi brevi in tutta la Liguria, poiché Genova è già satura con più di 2.500 presenze. Ma non c'è soltanto Portofino nella lista dei ribelli: sono 24 i comuni, quasi tutti concentrati in Riviera, che dicono "no" all'accoglienza. Con il bando, che scade il 28 agosto, la Prefettura però li scavalca e, in sostanza, impone i Cas, i centri di accoglienza straordinaria. Il sindaco Viacava, da par suo, aggiunge: "Il nostro è un centro turistico importantissimo e alloggi liberi non ne abbiamo: la graduatoria dei residenti che aspettano l'assegnazione della casa popolare è infinita". Il primo cittadino sottolinea anche il problema viabilità: "Il territorio poi non è indicato, c'è un'unica strada, l'accoglienza non sarebbe funzionale proprio dal punto di vista logistico".

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