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Vendola inaugura l'anno scolastico in un campo rom

Nichi Vendola

Il governatore pugliese ai giovani studenti: "Il destino dell'uomo è mischiarsi"

Michele Chicco
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Nichi Vendola inaugura l'anno scolastico dei pugliesi e sceglie uno scenario decisamente particolare: un campo rom. Chissà, magari avrà chiesto consiglio all'amica e compagna Laura Boldrini che di Sel è "militante" e che di politicamente corretto è maestra. Fatto sta che, venerdì 4 ottobre, il presidente della Puglia si è messo in macchina ed ha raggiunto il campo rom di Bari-Japigia per inaugurare l'annata 2013/14 delle scuole pugliesi.  Fratelli - Ha chiamato lì tutti gli studenti e ha dato il via al valzer delle dichiarazioni inneggianti alla gioia e alla fratellanza. "Essere qui è importante - ha detto il presidente - molti pensano che bisogna dare la caccia al rom, tenere lontani i loro bambini, invece tutti abbiamo il dovere di combattere per la fratellanza e l'accoglienza". Ed allora Nichi ha sciorinato tutti gli obiettivi che la sua giunta ha centrato (per i rom) e si è detto "orgoglioso" dell'insolita iniziativa. Certo, aver tolto alcuni bambini innocenti dalla strade, portandoli sui banchi di scuola è traguardo importante, ma mostrare le medagliette è tutt'altro e se lo si fa in un campo rom il gioco è troppo facilmente svelato. Mescolare - Il capo di Sel, poi, dopo aver accolto i giovani studenti pugliesi nel campo, ha provato a spiegare loro come funziona davvero il mondo: "Oggi ci mescoliamo: il destino dell'umanità è mescolarsi, abbattere i muri, i muri visibili e pesanti, ma soprattutto quelli invisibili, quelli che ci portiamo nelle nostre teste”. L'avranno capito, i bambini? Saranno tornati a casa e avranno incominciato a mescolare i loro pensieri, a cercare di capire cosa significasse, ma poi - probabilmente - avranno pensato ad uno scherzo beffardo delle maestre. I bambini sanno, molto più degli adulti, convivere e superare le barriere, ma sanno anche riconoscere chi prova a cavalcare onde popolari per farsi bello davanti alla tivvù. E allora sarà sorto anche a loro un sano ed innocente dubbio: non sarà mai che Nichi ha scelto il campo rom perché nessuna scuola pugliese era all'altezza? Speriamo di no, ma spesso ci si azzecca.

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