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Tunisia, governo concede l'indulto: in migliaia pronti a sbarcare in Italia, allarme terrorismo

Zaccardi Michele
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Aumentano i flussi di immigrati provenienti dalla Tunisia. Da luglio a settembre, da quando è diminuito il transito dalla Libia, in Italia sono sbarcate circa 2.700 persone tramite la rotta tunisina. Mentre migliaia sarebbero pronte a partire. Tra gli immigrati arrivati clandestinamente, solo il 2% sarebbero donne, secondo le stime del Forum tunisino per i diritti economici e sociali (Ftdes). Per il resto si tratterebbe di giovani tra i 20 e 30 anni. A destare allarme è stato il ritrovamento nei giorni scorsi di un Kalashnikov nel tratto di spiaggia, circa 200 chilometri, che separa Hammamet e Sfax. A poca distanza dalla città di Sousse, dove nel 2015 il 23enne, Seifeddine Rezgui, uccise a colpi di Kalashnikov 39 persone, in maggioranza turisti, sulla spiaggia di un resort. Una coincidenza che fa riflettere. E che potrebbe destare il sospetto che tra gli immigrati che salgono a bordo dei barconi diretti sulle nostre coste, si nascondano aspiranti terroristi. O, peggio, foreign fighters di ritorno dalla Siria. Ad aggravare la situazione ci si è messo anche il governo tunisino che ha appena concesso l'indulto a 1600 detenuti. Quindi criminali comuni ed ex detenuti, a rischio radicalizzazione, potrebbero imbarcarsi verso l'Italia. Intanto a Lampedusa il livello di sopportazione è sempre più basso, dopo che martedì una donna di 50 anni ha denunciato di aver subito una tentata violenza da parte di 5 nordafricani. Il sindaco dell'isola, Totò Martello, ha sottolineato le condizioni sempre più difficili nelle quali la popolazione è costretta a vivere. "C'è un problema di ordine pubblico e di sicurezza. Lo dimostrano le risse, gli scassi che si susseguono uno dopo l'altro in quantità industriale, i furti nei negozi, nei supermercati e anche dai fruttivendoli".

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