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Corea, anzi Basilicata: il governatore Pd Pittella come Kim Jong-un, "mega-murales per la sostituzione etnica"

Giulio Bucchi
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L'Italia non lo sa, ma anche lei nel suo piccolo ha un Kim Jong-un. Si chiama è Marcello Pittella, esponente del Pd, fratello di Gianni Pittella (pezzo grossissimo dei socialisti europei) e governatore della Corea del Nord. Pardon, della Basilicata.  A denunciare il "culto della personalità" in salsa lucana è Gianni Rosa, capogruppo di LB-FdI in Regione, che punta il dito contro il murales che raffigura Pittella stringere la mano al magnate egiziano Naguib Sawiris "a suggello della sottoscrizione del programma We are the people". "Un monumento all'invasione - accusa Rosa -, pagato con i soldi dei lucani, ben 179.450,00 euro provenienti dai protocolli d'intenti sottoscritti da Eni e la Basilicata, soldi del petrolio per intenderci, risorse che dovevano essere utilizzate per il monitoraggio ambientale, così come definito dall'Accordo attuativo". Il murales, di 100 metri per due, verrà realizzato in prossimità del Monastero cinquecentesco di Rivello (Pz): nei primi 50 metri verrà illustrata la storia della Basilicata dalle origini fino alla proclamazione di Matera capitale della cultura 2019, con l'immagine finale, appunto, del governatore e del magnate egiziano in trionfo. Roba che forse solo a Pyongyang o L'Avana. Sullo sfondo della protesta delle opposizioni c'è l'accusa di "invasione" e "sostituzione etnica" della regione, sempre più spopolata, e che dovrebbe attirare immigrati per colmare il vuoto. "È evidente - conclude il consigliere di Lb-FdI - che Pittella non rileva il +15% di lucani che sono emigrati nel 2016. La sua soluzione allo spopolamento è la sostituzione con gli immigrati. Nessuno mai prima d'ora è riuscito ad esporre la Basilicata a queste magre figure. Presenteremo una mozione, nel prossimo Consiglio del 24 ottobre, per chiedere la revoca della determina. La nostra piccola Regione non merita di essere derisa in questo modo. Vergogna".

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