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La Corte dei conti indaga sulla Rai: possibile danno erariale per il contratto di Vespa e le trasferte della Maggioni

Giovanni Ruggiero
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La procura della Corte dei conti ha aperto due nuovi fascicoli su altrettanti casi che riguardano i conti della Rai. Dopo essersi interessato del contratto di Fabio Fazio, il sostituto procuratore Masimiliano Minerva ha cominciato a indagare sul compenso di Bruno Vespa, sotto contratto come artista, e sulle trasferte pagate alla presidente Monica Maggioni per la promozione del suo libro. Come riporta il Tempo, le prime accuse contro il conduttore di Porta a porta erano state lanciate dal presidente della Commissione di Vigilanza Rai, Roberto Fico: "C'è un conduttore che, per aggirare la deroga al tetto dei compensi, ha un contratto da artista, pur essendo giornalista. Dall'altra parte - aveva aggiunto il grillino - ci sono tantissimi giornalisti senza un contratto da giornalista in Rai. Questo è un paradosso - aveva tuonato - quando faremo la delibera sulla par condicio proporrò che chi ha avuto la deroga al tetto ai compensi, perché ha un contratto da artista, non possa essere ricondotto sotto testata". Al deputato grillino aveva risposto a stretto giro il giornalista Rai, con una punta di veleno: "Visto che ho lo stesso contratto dal 2001, temo che debbano annullare le elezioni degli ultimi 16 anni perché inquinate dalla presenza 'artistica' di Porta a porta in tutte le campagne elettorali". Il dibattito sul contratto di Vespa si è acceso a pochi giorni dal suo rinnovo, proposto dal Dg Mario Orfeo al Cda con una riduzione del 30% per i prossimi due anni. Il conduttore guadagnerà quindi 1,2 milioni lavorando per 120 puntate, come in passato. Sulla testa della presidente Maggioni invece aleggiano ben due inchieste. Oltre a quella della Corte dei conti, c'è un'inchiesta penale sulla base dell'esposto presentato contro ignoti dall'associazione "Rai bene comune". Nel mirino ci sono le trasferte della Maggioni per presentare il libro "Terrore mediatico" fatte a Martina Franca, Alberobello, Fano, Fasano, Polignano, Milano, Grado, Pescasseroli, Ferrara e Torino. Del caso Maggioni avevano chiesto chiarimenti anche i deputati grillini con un'interrogazione. La risposta era arrivata dagli stessi vertici della Rai: "La partecipazione a eventi e dibattiti sul tema dell'Isis da parte dell'allora direttore di Rainews24, avvenuti a seguito della sua scelta di non trasmettere più i video integrali dei propaganda dell'Isis e della pubblicazione del libro 'Terrore mediatico', fu ritenuta parte stessa di una scelta editoriale divenuta poi comune all'azienda". Le indagini della Corte dei conti potrebbe comunque subire uno stop prematuro, visto che di recente la sezione giurisdizionale del Lazio aveva precluso l'attività di indagine su dirigenti Rai e componenti del Consiglio di amministrazione. 

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