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Morte Riina, rischio alta tensione nelle celle e intensificarsi di pizzini per trovare nuovo boss di Cosa Nostra

Benedetta Vitetta
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La morte di Totò Riina scatenerà una guerra anche all'interno delle carceri, specie in quelle con detenuti al carcere duro. In più bisogna aspettarsi un infittirsi di "pizzini" per dare indicazioni ai clan su chi deve essere il nuovo boss dei boss. Che, stavolta, non è escluso possa essere una donna. A ventilare questo inquietante e quanto mai drammatico scenario è Aldo Di Giacomo, segretario generale del Sindacato di polizia Penitenziaria. "La successione di Riina scatenerà una guerra anche all'interno delle carceri" dice, "in particolare nei 13 istituti penitenziari dove sono reclusi i 740 detenuti per reati di criminalità organizzata e terrorismo in regime di carcere duro. E' proprio da quanti sono sottoposti al 41 bis che bisogna aspettarsi 'pizzini' di ordine ai clan del mandamento di Corleone per indicare da subito i reggenti provvisori ed in tempi medi affermare la supremazia del nuovo boss dei boss. Inoltre" secondo il sindacalista che ipotizza l'ascesa di una donna al vertice di Cosa Nostra, "non bisogna dimenticare che stanno tornando in libertà decine e decine di vecchi capi mafia". Per il segretario generale del Spp serve intensificare la vigilanza, specie nei 13 istituti del 41 bis, sia per prevenire la tensione nelle celle sia per intercettare i "pizzini". 

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