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Igor il russo, il ruolo della madre: come comunicava con lei e come lo ha aiutato a fuggire

Andrea Tempestini
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Anche Igor il russo, il killer di Budrio arrestato in Spagna dopo aver ucciso altre tre persone, ha un cuore e dei sentimenti. Almeno per sua madre. Già, perché Norbert Feher, 36enne, nel corso della sua lunga latitanza riusciva a parlare con i suoi parenti in Serbia, con la madre e la sorella in particolar modo. Igor, infatti, chiamava le donne al telefono senza proferire parola: una sorta di messaggio cifrato, tanto che dopo pochi secondi di telefonata muta la linea veniva interrotta. Mamma e sorella capivano benissimo il significato di quei silenzi: dovevano mettersi in contatto con lui per via telematica, forse su un social network al quale il killer si collegava tramite profili falsi. E così aiutarlo nella lunga fuga che ha allungato fino a cinque vittime accertate la lunga scia di morte. Leggi anche: Igor, bestia indomabile: come ha ridotto gli agenti in cella Gli inquirenti, infatti sospettano che la famiglia abbia avuto un ruolo di peso nel favorire la sua latitanza, mentre il fatto che la famiglia del killer ricevesse telefonate mute è una certezza: le utenze erano infatti state messe sotto controllo. Le circostanze sono emerse nel corso dell'inchiesta parallela su Igor il russo, quella sui fiancheggiatori che lo avrebbero aiutato a fuggire: almeno dieci nomi sarebbero già nel mirino degli inquirenti italiani, i quali attendono già nelle prossime settimane dalla spagna risposte dai pc, tablet e strumenti informatici sequestrati a Feher al momento della cattura.

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