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Bellezza, la crema per la pelle adesso è fatta di batteri

Matteo Legnani
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Fiumi di denaro sciolti in una miriade di creme di bellezza di ogni marca e fattura, ingenti capitali spesi in cosmetici arricchiti addirittura con microsfere di oro e polveri di platino, per poi scoprire che la quintessenza antirughe di una pelle levigata sono semplicemente i suoi batteri, cioè quei microrganismi che ricoprono di norma la cute del corpo, i quali, anziché disinfettati, lavati via ed eliminati andrebbero addirittura moltiplicati. Ogni centimetro della nostra cute infatti, è colonizzato da centinaia di specie batteriche , che formano un' autentica barriera chiamata "microbioma della pelle", e questi organismi simbiotici contribuiscono a tenerla in salute, producendo, ad esempio, antibiotici in grado di sconfiggere i germi cutanei patogeni. Ebbene, oggi la nuova frontiera della bellezza è appunto nutrire i batteri che ricoprono la nostra cute, amarli, coccolarli, controllare la loro crescita ed aggiungerne altri con le innovative creme che li contengono. Il regno dei cosmetici è in fermento, perché nei loro laboratori a fermentare sono soprattutto flaconi colmi di bacilli in perenne riproduzione, con una crescita esponenziale, e che finiranno a milioni miscelati in barattoli di creme, di sieri, di fiale, e di maschere beauty, il tutto dosato nella giusta composizione, che prevedono differenti combinazioni per ogni grado, età e profondità di una ruga o della più piccola imperfezione cutanea. Via lo yogurt - Il nuovo slogan è, quindi, "amare i propri batteri", e come consumiamo litri di yogurt per rispettare la microflora intestinale e rafforzare il sistema immunitario, altrettanto dovremmo fare in futuro con la nostra pelle, alimentandola con bacilli vivi e microbi affini, che il mercato internazionale della cosmetica sta preparando per noi, preparandoci al nuovo boom dei rimedi di bellezza che puntano appunto sul microbioma. Sarà questo, infatti, il trend più hot per il 2018, e se le industrie cosmetiche hanno presentato da tempo prove e ricerche scientifiche in questo campo, che sono state verificate ed approvate dagli organi competenti, il loro marketing ha già dato i primi frutti e quindi il destino delle rughe è segnato, perché il loro antiestetico solco verrà riempito, metabolizzato, spianato ed eliminato da questi invisibili esseri viventi, che naturalmente non sono patogeni, e che lavoreranno per noi giorno e notte, anche durante il nostro sonno Rem. La FdA americana ha già approvato diverse creme probiotiche che hanno rivelato una potente azione nei confronti, per esempio, dello stafilococco aureo, in grado di eliminarne l' infezione ed alleviando notevolmente i sintomi della dermatite, molti "trial" clinici confermano questa nuova tendenza a coltivare i batteri buoni, e molti di loro sono stati pubblicati sulle pagine di Scienze Translation Medicine. Quest' anno, quindi, andremo dal dermatologo non per schiarire ed illuminare la nostra pelle bruciacchiandola con la luce pulsata, e fulminando di conseguenza i suoi micro-ospiti, ma per curare la loro crescita e mescolarli con altri più giovani per favorirne la riproduzione. La rivista scientifica "Chemical and Engineering News" è stata la prima a citare le ricerche sul microbioma condotte dalla Givaudan, la principale casa cosmetica che vende ingredienti beauty in tutto il mondo, e a segnalare la creazione delle prime creme a base di batteri vivi, elencando anche i primi sieri batterici già in commercio in Europa e negli Stati Uniti, come la start-up californiana AOBiome che vende una crema a base di microbi da Nitrosomonas eutropha, o la francese Gallinèe che ha messo in commercio in Francia ed in Inghilterra un' emulsione ai probiotici da Lactobacillus. Idem ha fatto l' americana Mother Dirt che vende sieri batterici in Europa già da un anno, mentre l' inglese Jo Mo ha lanciato un bagnoschiuma con una tecnologia che preserva la flora microbica cutanea, privo di conservanti e naturale al 100%. Il mercato - Ma è il colosso Johnson & Johnson ad essere entrato in campo con maggior vigore, supportando la biotech S-Biomedic e sviluppando un potente siero ai batteri, imitato dalla Procter&Gamble, la quale ha creato un brevetto per "migliorare al massimo il microbioma della pelle". Naturalmente è intervenuta anche l' Oreal, che nel frattempo ha brevettato un fermento attivo dal batterio Vitreoscilla per "bilanciare" i microbi cutanei che promette scintille, e che è in vendita per ora con l' etichetta La Roche-Posay. Ma spalmare probiotici sulla pelle la fa davvero ringiovanire? Può essere pericoloso? E soprattutto tutta questa moltitudine di microbi non patogeni resta davvero viva ed attiva anche se affogata in creme dense o semiliquide? Le industrie assicurano di sì, rivelando che quando la crema o la lozione vengono spalmate sulla pelle, le migliaia di microsfere in esse contenute si rompono, ed i batteri, che sono custoditi vivi al loro interno, si attivano e compiono il loro dovere. I dermatologi storcono il naso, anche se sanno bene che molte dermatiti sono causate da un forte squilibrio della flora microbica della pelle, che consegue per esempio ad una terapia antibiotica; ma soprattutto sono perplessi sull' effetto levigante cutaneo, anche perché fiutano il pericolo di veder scomparire rughe e segni d' espressione senza il loro contributo professionale, ma tant' è, e nei loro studi iniziano ad arrivare i rappresentanti delle varie industrie che offrono campioni di flaconi, barattoli , vasetti e interi kit completi di ogni microbo per il viso, contorno occhi, collo e décolleté, e per ogni centimetro di pelle del corpo, delle mani e dei piedi, contenenti i prodotti ringiovanenti appena "cucinati", da conservare in frigo come per tutti i lactobacilli intestinali, e perché la bellezza hand-made è naturale al 100% e non prevede l' uso di conservanti. Leggi anche: Vittorio feltri: "Gli insetti mi fanno schifo, non li voglio avere nel piatto" Non solo, ma secondo il grado di acidità o di alcalinità della cute, è possibile anche creare composti cremosi altamente personalizzati per ogni cliente, fino a mescolare gli ingredienti sul momento, batteri compresi, come per esempio in caso di patologie cutanee che necessitano di apporto microbico eutrofico a scopo terapeutico, o a scopo puramente estetico. In vendita - La Lancôme, infatti, avendo fiutato per prima il nuovo bisogno, ha piazzato i suoi specialisti negli stand delle sedi della Rinascente di Roma e Milano, offrendo alle sue clienti la possibilità di scegliere il fondotinta "su misura", grazie ad un algoritmo inserito nel computer capace di manipolare una scelta in base alla composizione chimica cutanea personale, testata con un tampone reattivo, e valutata in ogni sua componente oligominerale, per poter poi scegliere tra le 72mila differenti combinazioni possibili. Non sarà più necessario quindi applicare lo yogurt sul viso, perché da oggi sono le nuove formule di skincare probiotiche quelle che restituiranno la giovinezza ai nostri volti, penetrando nei pori della pelle, favorendo la crescita della flora batterica buona, e alimentando quella comunità di micro-organismi che difendono la barriera cutanea, cancellando così le rughe, le macchie e tutti i segni del tempo. di Melania Rizzoli

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