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Imam di Bari nei guai per frode contro la sua società: sequestrati 360mila euro

Giovanni Ruggiero
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È finito nei guai l'imam di Bari Sharif Lorenzini El Kafrawy. Il presidente della comunità islamica di Puglia è accusato di aver sottratto indebitamente circa 360mila euro dalle casse della sua società di certificazione "Halal", provocando un danno di oltre 1,8 milioni di euro. Assieme al suo ex socio e fratello, il 48enne egiziano Ahmed Sabry Mohamed Hefny, l'imam di Bari ha ricevuto dalla Guardia di Finanza l'interdizione per un anno dall'attività imprenditoriale, oltre al sequestro preventivo del denaro depositato su diversi conti correnti di altrettante cooperative, tutte riconducibili a lui e al suo ex socio. Leggi anche: L'imam che vuole rieducare i giornalisti, come vuol ridurre Filippo Facci Fino a novembre 2015, Lorenzini è stato amministratore, con il fratello, di società cooperative impegnate nel settore della certificazione "Halal", necessaria a tutte le aziende che vogliono rispettare i dettami della religione islamica. Ma proprio da novembre 2015, secondo la Procura di Bari Lorenzini ha fatto di tutto per estromettere suo fratello dai guadagni delle attività aziendali, in particolare da quelli della Halal international authority, "alterando artatamente la maggioranza assembleare sociale, nonché - scrivono gli inquirenti in una nota - azzerando l'avviamento commerciale della stessa".

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