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Pamela Mastropietro, lavata con la candeggina per cancellare le prove dei contatti fisici con lei

Eliana Giusto
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Il corpo di Pamela Mastropietro è stato lavato scientificamente con la candeggina per cancellare "ogni eventuale prova di contatti fisici con ciascuno degli indagati". È la ricostruzione della Procura e dei carabinieri di Macerata riportata dal Corriere della Sera, che contestano ai tre nigeriani ora in carcere non solo l'omicidio volontario in concorso, ma anche di averne fatto a pezzi il corpo e averlo pulito in modo accuratissimo per eliminare qualsiasi rischio di essere coinvolti nello scempio. Leggi anche: Pamela Mastropietro, stordita con un colpo, accoltellata e fatta a pezzi Ora l'interrogativo è: che tipo di "contatti fisici" hanno avuto? Si è trattato di un'aggressione a sfondo sessuale - come lascerebbero intendere le mutilazioni - oppure solo di tracce lasciate quando la ragazza è stata colpita con almeno due coltellate al fegato, dopo essere stata colpita alla tempia sinistra? Intanto, è stato convalidato dal gip del Tribunale di Macerata il fermo dei due nigeriani accusati di aver ucciso Pamela e del vilipendio e occultamento del suo cadavere insieme a Innocent Oseghale, già in carcere. I due - Lucky Awelima, 27 anni, e Desmond Lucky, 22 anni - sono stati nuovamente trasferiti nel carcere di Montacuto, ad Ancona. Dei due, Awelima - consigliato dal suo legale Giuseppe Lupi - si è avvalso della facoltà di non rispondere, mentre l'altro accusato ha negato ogni responsabilità, ha negato di aver conosciuto la vittima e anche di aver mai messo piede nell'appartamento di via Spalato. "Il mio assistito ha risposto sempre alle domande del gip - ha riferito Gianfranco Borgani, l'avvocato di Desmond Lucky - ed ha negato ogni addebito, ha negato di aver avuto un ruolo in questa vicenda". 

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