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Biasin, la "boldrinata" del sindaco grillino: parcheggi gratis per sole donne

Giulio Bucchi
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In quel tempo c' erano i parcheggi per gli uomini e quelli per le donne, e gli uomini erano invitati a lasciare il posto libero in favore delle donne «perché sono donne, poverine, e almeno i parcheggi, a marzo, lasciamoglieli». In quel tempo a Vimercate (profonda e ricca Brianza) c' era il sindaco pentastellato, Francesco Sartini, e lui in tutta sincerità credeva di avere avuto un' idea geniale, di quelle che generano consenso e portano voti e applausi bipartisan. E proprio in quel tempo - che poi è drammaticamente «oggi» - Francesco Sartini e tutti quelli che la pensano come lui non si erano resi conto che proporre il «parcheggio dedicato in occasione della Festa della Donna, ma anche per tutto marzo!» non era cosa buona e giusta, ma un autogol del genere «riconosciamo la vostra condizione di soggetti in difficoltà e, quindi, vi concediamo il parcheggio agevolato». Medioevo, appunto. Procediamo per step. 1)Francesco Sartini ha avuto l' idea: 15 posti in piazza Unità d' Italia con «precedenza» alle donne. L' ha motivata così: «Questa piccola iniziativa vuole rappresentare un invito da parte dell' Amministrazione Comunale e della Polizia Locale di Vimercate verso tutti gli uomini perché riconoscano che le donne, ancora oggi, si fanno carico di maggiori difficoltà per conciliare vita professionale, privata e familiare. Tutti auspichiamo che nel futuro ci sia maggiore equilibrio tra uomini e donne e allora forse un' iniziativa come quella che oggi proponiamo non avrà più senso. Quel futuro però non è ancora arrivato e per questo ogni gesto di attenzione nei confronti delle donne è più che giustificato». 2)La segnaletica viene messa a puntino: linee rosa sull' asfalto, cartelli con scritto «spazi dedicati alle donne», loghi agghiaccianti che in qualche modo ricordano il «noi possiamo entrare» riservato ai nostri amici pelosoni. Il tutto dovendo spendere quattrini pubblici per un ammontare di euro... non è dato sapere. 3)Le reazioni delle opposizioni non tardano ad arrivare e, come sempre, sono a loro volta strumentali e un filo retorici. Scrive Mariasole Mascia, capogruppo del Pd in Consiglio Comunale: «Le pari opportunità sono un' altra cosa. Non sono uno "sconto" che l' uomo potente gentilmente concede dall' alto. Sono, piuttosto, la possibilità di avere un lavoro e una retribuzione pari a quella degli uomini, che ci permetta di possedere una macchina, di pagare il parcheggio e di andare a fare la spesa». E così facendo si becca l' applauso facile, ma procede sulla strada masochistica del «siamo diverse! Aiutateci!», mentre avrebbe potuto semplicemente rispondere «facciamo da sole, grazie, perché nel 2018 non abbiamo bisogno di niente e nessuno per sentirci "uguali"». 4)Sul web, ovviamente, il fatto non alimenta il «Viva le donne!» ma «ora le prendiamo un po' per il culo». E, quindi, c' è quello che scrive «come faranno a capire se ha parcheggiato un uomo o una donna? Bisognerà mettere una giarrettiera sul cruscotto?» e quello che risponde «se è fuori dalle righe vale come prova» o «bella idea, così le teniamo alla larga dalle nostre fiancate immacolate». Insomma, trionfa lo spirito da caserma. 5)Nessun uomo verrà multato in caso di sosta, perché il codice della strada non prevede che esistano parcheggi a favore di questo o quel sesso. E, allora, se davvero le volete far sentire «come voi», cari uomini, parcheggiate senza pietà. 6) Se pensate «non c' è niente di male, è come il posto riservato alle donne incinta o quello per gli anziani o quello per i disabili» ci sembra giusto ricordare che donne incinta, anziani e disabili hanno davvero bisogno di più attenzioni, le donne «in quanto donne»... no, a meno che qualcuno non lo pensi per davvero. 7) La Festa dell' 8 marzo è nata per ricordare la conquista del suffragio universale da parte delle donne, trasformarla nel diritto al parcheggio a Vimercate può risultare un filo umiliante. 8) E voi, donne, ribellatevi. Ribellatevi al parcheggio gratuito, ribellatevi al «contentino», ribellatevi alla mimosa e alla cena a 30 euro «con spogliarello incluso» e battacchi svolazzanti. Ribellatevi a tutte queste puttanate figlie dell' ipocrisia che servono a far passare il messaggio «per noi oggi siete importanti, divertitevi!» e in realtà sottendono un pensiero devastante: «Non saranno mai come noi maschioni». 9) La cosa migliore per trarre qualcosa di buono da tutta questa faccenda è sperare che uomini e donne lascino vuoti quei posti auto e vadano a bersi un bianco al bar tutti assieme. Inutile ma doveroso post scriptum: le mimose sono fiori orrendi. Il giudizio è soggettivo, ma che al terzo giorno dalla raccolta sappiano di piscio di gatto è indiscutibile. di Fabrizio Biasin

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