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Giorgia Meloni, una via per Giorgio Almirante a Roma. Virginia Raggi non ne sa nulla e sbrocca da Vespa

Giulio Bucchi
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Uno schiaffo a Giorgio Almirante e alla storia della destra italiana. Arriva a tarda sera la clamorosa retromarcia di Virginia Raggi sulla via da intitolare a Roma allo storico leader del Movimento Sociale. In giornata il Consiglio comunale, con i voti decisivi del M5s (e l'assenza del Pd), aveva approvato la mozione presentata da Fratelli d'Italia. Ne nasce un caso politico, con la comunità ebraica capitolina che protesta con forza. E la sindaca si rimangia tutto facendo pure la parte di quella a cui le decisioni, nel suo stesso partito, le prendono alle sue spalle. Non il massimo, per una prima cittadina.  "Nessuna strada a Roma sarà dedicata a Giorgio Almirante", è la lapidaria sentenza della Raggi, giunta poco dopo mezzanotte, che smentisce i 5 Stelle e delude Giorgia Meloni, che aveva già festeggiato su Facebook. "Non sapevo nulla, mi sorprende - ha ammesso candida la Raggi, a Porta a porta -. Sono qui da lei (da Bruno Vespa, ndr) e mi sono allontanata dal Consiglio comunale da qualche ora. Prendo atto della volontà dell'aula, che è sovrana come il Parlamento". Poi però, il retrofront e la promessa notturna di non intitolare mai vie o piazze a personalità legate a fascismo e razzismo. 

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