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Alberto Stasi, gli offrono 15mila euro di risarcimento per diffamazione. Lui: "Troppo pochi"

Maria Pezzi
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Ha offerto 15 mila euro di risarcimento ad Alberto Stasi, che ha rifiutato, la donna imputata a Milano per diffamazione e minacce aggravate nei confronti del 34enne, condannato per l'omicidio della fidanzata Chiara Poggi. Stasi - in carcere per l'omicidio dell'ex fidanzata Chiara Poggi - ha riferito di essere stato bersaglio di minacce e insulti su una pagina Facebook aperta nel 2009. L'avvocato Giada Bocellari, che assiste l'uomo che si è costituito parte civile, ha ritenuto "incongrua" e troppo bassa la cifra che era stata proposta stamane in aula dal difensore della donna, l'avvocato Adriano Bazzoni, affinché Stasi ritirasse la querela da cui è scaturita l'indagine e il processo a carico della donna. Per approfondire leggi anche: L'imputata: "Chiara Poggi mi parla dall'Aldilà" Il giudice ha quindi rinviato al 6 luglio per consentire alle parti di trovare un accordo su un eventuale risarcimento. Nell'interrogatorio che si è tenuto la scorsa udienza, si era difesa dicendo che non voleva "minacciare Alberto Stasi, io avevo paura di lui. Scrivevo quello che mi diceva Chiara, con cui comunicavo anche dopo la sua morte perché ho questo dono fin da bambina". Era stato l'ex studente della Bocconi a raccontare in aula di essere stato pedinato, e poi oggetto di insulti, sulla pagina Facebook di cui la 51enne era amministratrice. Non solo, secondo l'uomo, sulla pagina web c'erano anche dettagli "sulla mia vita personale".         

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