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Matteo Salvini, spiagge sicure: stretta su vù cumprà e ambulanti

Davide Locano
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Sarà un'estate burrascosa per vu cumprà e massaggiatrici cinesi che infestano abusivamente le spiagge italiane. Il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini ha presentato l'operazione Spiagge sicure: una direttiva «che ha a che fare con la vita reale di qualche milione di italiani in vacanza e con quella di tanti commercianti». La circolare si propone di «combattere l'abusivismo commerciale e sanitario» nelle località di villeggiatura. Un chiaro riferimento ai prodotti taroccati che ogni giorno vengono venduti sulle spiagge da mercanti abusivi, per lo più immigrati e alle prestazioni che sedicenti massaggiatrici cinesi offrono a prezzo stracciato ai bagnanti in odor di tintarella, promettendo qualche minuto di relax e la panacea per ogni dolore articolare, scrub incluso vista la sabbia che viene spalmata sulla pelle insieme all'olio di bassa qualità. I FONDI La direttiva del Viminale prevede lo stanziamento di fondi aggiuntivi alle prefetture, affinché si possano pagare gli straordinari agli agenti che pattuglieranno le spiagge. Per racimolare tali fondi si attingerà al Fondo unico per la Giustizia, il che significa che il lavoro di quanti vigilano per mettere un reale freno all'abusivismo sul bagnasciuga sarà pagato con soldi sequestrati alla mafia. Non è stato specificato quante risorse saranno destinate all'operazione, ma Salvini ha parlato di cifre nell'ordine dei «milioni di euro» da erogare a una decina di amministrazioni delle località turistiche più conosciute. Leggi anche: Schulz, vergogna tedesca: dà del fascista a Salvini Nell'illustrare il provvedimento è stata anche sottolineata l'importanza del coinvolgimento degli enti locali, così come delle associazioni dei bagnini e degli albergatori che decidono di mettere in atto iniziative volte a contrastare l'abusivismo, auspicando che quanto già oggi viene fatto in alcuni Comuni italiani «si estendesse ad almeno 30-40-50 luoghi di villeggiatura nelle aree infestate dall'abusivismo». Salvini confida «in un aumento dei sequestri e delle confische, il cittadino ha il diritto di stare sotto l'ombrellone senza che qualcuno gli proponga il peggio» e ha ben chiaro l'obiettivo da raggiungere: tutte le località di vacanza dovrebbero essere come Ravenna, dove l'abusivismo è praticamente ridotto a zero. Le buone pratiche messe in atto qui già da un paio di anni sono state allegate alla circolare del Viminale: si tratta di un protocollo che prevede la formazione in tema di accoglienza turistica di oltre 70 agenti, che da metà aprile a settembre pattugliano le spiagge della Riviera dei pini, a piedi o a bordo di jeep e quad. Grazie a queste misure proprio al Lido di Savio, nei giorni scorsi si è provveduto al primo arresto della stagione: si è trattato di una massaggiatrice cinese che si apprestava a offrire la prestazione a una turista e alla richiesta di documenti ha dato in escandescenze buttandosi in acqua e aggredendo i vigili. NON SOLO SANZIONI A essere colpiti dai provvedimenti dell'operazione Spiagge Sicure saranno soprattutto gli esercenti abusivi, vu cumprà o massaggiatrici che siano, nei confronti dei quali oltre alle sanzioni potrà essere messo in atto anche il Daspo urbano (l'interdizione di un determinato luogo ad una determinata persona) già introdotto dal governo Gentiloni. E nonostante sia rimasto invariato l'importo delle multe per quanti decidono di cadere nella trappola dell'abusivo e acquistare merce contraffatta, Salvini ha lanciato un forte appello ai turisti italiani, affinché non abbocchino e non alimentino con i loro acquisti il business della criminalità organizzata, che con l'industria del falso fa i soldi. «Comprare giocattoli borse o vestiti di dubbia origine può essere dannoso per la vostra salute e per quella dei vostri figli» ha avvertito Salvini, che ha invitato anche a non farsi massaggiare sotto l'ombrellone «da coloro che non hanno nessun titolo per farlo». E comunque l'importo delle sanzioni per chi compra è già una cifra non di poco conto, e va dai 100 ai 7.000 euro. Secondo il ministro dell'Interno non ha senso multare ulteriormente i clienti: «Sarebbe ipocrita aumentare all'infinito le sanzioni quando non c'è il personale sufficiente». di Ilaria Pedrali

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