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Matteo Salvini: riportiamo a Malta i migranti con una nave militare

Matteo Legnani
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La mossa è il passo successivo, inevitabile alla chiusura dei porti, quando ogni tentativo diplomatico finisce nel vuoto e quando gli altri Paesi continuano a sbattersene della questione migranti, lasciando solo il nostro Paese: prendere una nave militare e usarla per riportare indietro i migranti là da dove sono venuti. E' questo il piano che il ministro dell'Interno Matteo Salvini intende mettere in atto per respingere i 450 africani che si trovano su un grosso barcone ormai prossimo a Linosa. Doveva, ieri mattina, occuparsene Malta, visto che il natante si trovava nella sua zona di competenza. E le autorità de La Valletta, inizialmente, aveva pure annunciato il loro intervento. Poi, più niente per ore, finchè il barcone, a un certo punto, ha preso a far rotta verso l'Italia. A quel punto è scattato il "niet" di Salvini, che ha avvertito: qui non sbarcate, preannunciando una nuova chiusura dei porti italiani e in particolare di quello di Porto Empedocle, nell'agrigentino, dove l'imbarcazione pare diretta. Poi, in tarda serata di ieri al Viminale, l'idea: trasbordare i 450 su una nave della Marina Militare Italiana e riportarli indietro, a Malta, dove avrebbero dovuto essere fatti sbarcare ormai 24 ore fa. Leggi anche: Immigrati, il nuovo barcone con 450 a bordo che fa rotta sull'Italia. E pensare che Malta...

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