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Ponte Morandi, dopo il crollo Antonio Di Pietro accusa sulle manutenzioni: "Farle non porta voti"

Gino Coala
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"Ora siamo tutti emozionati, senza parole - dice l'ex ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro a Tiscalinews - pensiamo alle vittime e alle loro famiglie. Ma tra qualchye giorno sarà rubricata anche questa come l'emergenza del giorno dopo". A 24 ore dal crollo del ponte Morandi le polemiche si infiammano sulle responsabilità dietro la tragedia di Genova che ha ucciso almeno 38 persone. Leggi anche: Ponte Morandi, dopo il crollo il sospetto sugli stralli: perché non li hanno sostituiti Sotto accusa sono i lavori di manutenzione portati avanti fino ad oggi da Autostrade per l'Italia, su una struttura degli anni '60 che a detta di diversi esperti ha avuto bisogno di interventi correttivi dopo appena vent'anni. Lavori che però non sarebbero stati fatti in modo adeguato. Secondo l'ex magistrato Di Pietro per un motivo ben preciso: "Spesso, purtroppo. Il punto è che gli interventi di manutenzione non si vedono e dunque non producono consenso. E così vengono sempre rinviati al giorno dopo. Salvo poi che quando succede, allora denunci che andava fatto il giorno prima. Da pm ho fatto molte inchieste sul sistema degli appalti. Da ministro, assumendomi le mie responsabilità, ho posto attenzione tanto alle opere da fare che a quelle da manutenere”.

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