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Renzi firma 24 contratti di sviluppo per 25 mila posti di lavoro

Nicoletta Orlandi Posti
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Ventiquattro contratti di sviluppo, investimenti per 1,44 miliardi, 700 dei quali finanziati dallo Stato attraverso i fondi Ue, che «creeranno o salvaguarderanno 25 mila posti di lavoro». Queste le cifre annunciate oggi a palazzo Chigi dal premier Matteo Renzi insieme al ministro dello Sviluppo Federica Guidi e al sottosegretario alla presidenza Graziano Delrio. L'80% dei contratti, sottolinea palazzo Chigi, riguarderà le regioni del Sud e sarà quindi «concentrato nelle quattro regioni dell'obiettivo Convergenza, ovvero Campania, Calabria, Puglia e Sicilia». Il 44% dei programmi di investimento è promosso da imprese controllate da gruppi esteri.  Nel dettaglio, dei 24 contratti firmati oggi, 20 riguardano l'industria, 3 il turismo e uno il commercio. Complessivamente, si legge nelle slide diffuse dal governo, fino ad oggi, sono stati approvati 36 programmi di investimento strategici in larghissima parte localizzati nelle regioni del Mezzogiorno. Si va dalla produzione di energia alle telecomunicazioni e tra le principali imprese coinvolte figurano Telecom, Vodafone, Bridgestone e Unilever. Ma i contratti riguardano anche realtà come Ponti, San Marzano e Euralenergy. Politica industriale - Sul lavoro e il rilancio dell'occupazione «la politica si gioca la sua credibilità», ha detto Renzi. E con la firma dei 24 progetti «il governo prova a dare messaggi concreti: alla fine dei mille giorni l'Italia sarà nelle condizioni di guidare la ripresa economica e non di essere il fanalino di coda». «Il governo è impegnato a testa alta e viso aperto per realizzare gli impegni che ci siamo dati», ha detto. «Le immagini di chi vuole bloccare, fermare, ostruire il cammino delle riforme in Italia sono le immagini di chi pensa che si possa andare avanti così», ha aggiunto. Renzi, con un chiaro rifgerimento al rischio stallo sulle riforme ha aggiunto che «mentre loro fanno ostruzionismo per provare a bloccare il cambiamento, noi ci occupiamo di posti di lavoro. Più di un miliardo di investimenti, ventiquattro progetti, venticinquemila posti di lavoro salvati o creati. E, soprattutto, il ritorno di una politica industriale in Italia. Questo il senso dei contratti di sviluppo oggi a Palazzo Chigi». «Le risorse pubbliche derivano in gran parte da fondi comunitari - ha aggiunto Guidi - e vengono spesi tutti i fondi disponibili». Si tratta di un segnale tangibile di cosa si può fare per sostenere le imprese italiane e favorire l'investimento delle imprese estere in Italia«, ha aggiunto.

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