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Filippo Facci: Chi ben comincia è a metà dell'Opera

Giulio Bucchi
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Vediamo se la Cgil riesce a inguaiare anche gli orchestrali della Scala, dopo aver praticamente rovinato quelli dell'Opera di Roma. Il 1° maggio 2015, infatti, a Milano sarebbe prevista l'inaugurazione dell'Expo con la Turandot di Puccini alla Scala. Ebbene, quattro gatti di sindacalisti (neanche tutti quelli della Cgil: alcuni non sono d'accordo) stanno raccontando in giro che il 1° maggio è la sacra Festa dei lavoratori e che perciò quel giorno non suoneranno. Il che è una cazzata tre volte, perché: 1) Il 1° maggio si è sempre suonato; 2) Quasi tutti gli orchestrali, a parte i quattro gatti, non sono d'accordo manco per niente, e per l'evento dell'Expo vogliono suonare; tra l'altro i gatti sindacalizzati (uno in particolare) hanno messo in giro la voce prima ancora di consultare i colleghi; 3) Già ora è previsto che tecnici e orchestrali, per suonare quel giorno, ricevano un compenso raddoppiato, ripetiamo, raddoppiato. Ergo: esattamente come all'Opera di Roma, una minoranza sta strumentalizzando (verbo appropriato) una riluttante ultra-maggioranza battendo cassa col ricatto degli archetti incrociati. Naturalmente i sindacalisti negano: non è una questione di soldi - dicono - ma di valenza simbolica del 1° maggio. Ci crediamo tutti. Qualcuno spieghi agli scaligeri, che oltretutto sono i meglio messi d'Italia, che davvero non è aria. È dai tempi della Callas che non si sentivano applausi così scroscianti come quelli seguiti ai licenziamenti romani: occhio a non chiedere il bis. di Filippo Facci

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