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Sertori, presidente dell'Unione province lombarde: "A settembre riapriranno le scuole, ma sui servizi nessuna garanzia"

Lucia Esposito
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“L'attuazione della Legge Delrio e il recente ulteriore taglio subito dalle casse provinciali per il finanziamento del famoso bonus di 80 euro, non contemplato nei bilanci di previsione, compromettono seriamente l'erogazione dei servizi ai territori, che già nei prossimi mesi potrebbero subire i primi contraccolpi in materia di scuole o di strade, solo per citare gli esempi più eclatanti ”. Ad annunciarlo è il Presidente dell'Unione delle Province Lombarde (UPL) e della Provincia di Sondrio Massimo Sertori a margine del Consiglio Direttivo UPL che oggi ha visto a Palazzo Isimbardi la presenza, insieme ai Presidenti lombardi, del Sottosegretario alle Riforme istituzionali, agli enti locali, alle sedi territoriali e alla programmazione di Regione Lombardia Daniele Nava e del Direttore Generale dell'Unione Province d'Italia Piero Antonelli. La preoccupazione - “Non si tratta di allarmismo – ha precisato Sertori - ma del reale quadro di straordinaria difficoltà che emerge dalla consultazione dei ragionieri capo di tutte le Province lombarde, che abbiamo convocato qui oggi per un primo confronto. I Presidenti lombardi, pur avversando fin dall'inizio il pasticcio Delrio, hanno responsabilmente deciso di accompagnare i loro territori in questa delicatissima fase di transizione, cercando di riordinare le macerie lasciate da questo inutile tsunami che qualcuno si ostina a voler chiamare riforma ma che in realtà sta solo portando al caos istituzionale. Le Province Lombarde stanno ragionando con Regione Lombardia in merito alla ripartizione di competenze e funzioni, anche in base alle esigue risorse finanziarie disponibili. E mentre da Roma arriva la norma che prevede che entro il 30 settembre siano indette e svolte le elezioni per i nuovi Presidenti e Consigli provinciali, rimangono irrisolte questioni cogenti come ad esempio il servizio di trasporto per i ragazzi diversamente abili a scuola: chi provvederà? L'auspicio è che Regione Lombardia, i Comuni e le Province riescano insieme a trovare soluzioni che quantomeno limitino i danni. Aggravati dal fatto che nulla ancora si sa della riforma costituzionale che incombe sullo sfondo e che, nella sua imprevedibilità, costituisce un ulteriore elemento di difficoltà”.

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