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Coppia dell'acido, preso il complice: un insospettabile bancario

Eliana Giusto
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La coppia diabolica dell'acido aveva un complice. Ieri, martedì 3 febbraio, è stato arrestato Andrea Magnani, 32 anni, bancario, che ha avuto un ruolo nell'aggressione il 28 dicembre scorso, a Pietro Barbini, l'ex fidanzato di Martina Levato, ancora ricoverato al Niguarda di Milano con ustioni sul 70 per cento del viso. Magnani, interrogato qualche giorno dopo, riporta il Corriere della Sera, balbetta: "Le bruciature che ho sulle mani? Ma le sono procurate aiutando Alexander Boettcher in lavori di ristrutturazione". Poi racconta ancora: "Ho notato i tappetini corrosi nella mia auto, dato che spesso l'ho prestata ad Alexander e Martina, sapendo quel che hanno fatto con l'acido ho ritenuto di doverlo dire". Praticamente una confessione. Ragazzo bene - Anche Magnani è un "bravo ragazzo". Se Martina era una insospettabile studentessa della Bocconi e Alexander uno che viveva di rendita, Magnani è un insospettabile bancario, sposato con una bielorussa, famiglia per bene alle spalle, amico e compagno di palestra di Boettcher, ma è stato lui (a tradirlo la erre moscia) a chiamare al telefono Pietro e ad attirarlo nella trappola in via Carcano con la scusa della consegna di un pacco. Ed è lui che appare con una felpa gialla nel video delle telecamere di un palazzo mentre corre per quattro volte su e giù nel luogo dell'aggressione. E' lui a raccogliere le bottiglie dell'acido usate e a scappare in macchina con la Levato. La sua macchina, una Fiat Grande Punto. La confessione - Lunedì notte, il 2 febbraio, Magnani, incalzato dal procuratore Alberto Nobili, crolla: "Pensavo volessero fare uno scherzo" cerca di giustificarsi, ma non è così. E ora su di lui pesa un'accusa pesantissima. Forse Andrea voleva diventare "forte" come Alexander, forse lo venerava.

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