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Premio al coraggio per il cinema d'essai che non chiude

Nicoletta Orlandi Posti
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Da 35 anni ospita, ogni venerdì della settimana, il Rocky Horror Picture Show e, nonostante abbia una sola sala, resiste. Va avanti per la sua strada quando la maggior parte degli altri piccoli cinema italiani chiudono inesorabilmente. Anche per questo il titolare del cinema Mexico di via Savona - Antonio Sancassani - in occasione della 75sima Mostra del Cinema di Venezia ha ricevuto dall'Anac il premio Carlo Lizzani 2015 come «esercente coraggioso». Coraggioso perché da 40 anni crede nel suo lavoro e va avanti nonostante le difficoltà. Proprio quest'anno il Rocky Horror, musical e film cult, compie 40 anni. E il Mexico continua a proporlo, con tantissima gente che nonostante il tempo e le infinite repliche si mette in fila per guardarlo. «Ho preso in affitto questo cinema 40 anni fa - racconta - già si chiamava come oggi, mentre in passato era conosciuto come Savona e poi Principe. Ho deciso di non cambiare l'insegna perché ho scoperto che la mia era l'unica sala in Italia a chiamarsi così. E lo è ancora oggi». Cinque anni dopo è arrivato il Rocky Horror, diventato un appuntamento settimanale aspettato da tantissima gente. «Abbiamo segnato il record mondiale di repliche, con 35 anni - dice -. Ormai il film resiste a Milano, Parigi, New York e in un cinema tedesco. La programmazione inizia a novembre e finisce a giugno, ogni venerdì alle 22. Ma abbiamo il primato di replica anche per Il vento fa il suo giro, con due anni di programmazione, e con Viaggio sola, andato avanti per cinque mesi». Il Mexico è uno dei 4 cinema con una sola sala rimasti in città (gli altri sono Ariosto, Palestrina e Arlecchino). Una vera e propria rarità in un Paese nel quale i monosala ormai sono solo 500. «Ormai i film commerciali arrivano solo nei multiplex, noi per forza di cose ci dobbiamo concentrare su una programmazione diversa - prosegue -. A Milano negli ultimi anni hanno chiuso 15 piccoli cinema, perché avendo una sola sala non potevano diversificare la programmazione». Ma per adesso il Mexico è salvo. «Non si parla di chiusura. So che alcune case di moda sono state interessate al locale, ma la proprietà è andata avanti con il cinema - dice -. Qualche difficoltà c'è perché il mercato non è semplice, ma abbiamo un numero di spettatori che ci consente di sopravvivere». Anche grazie a qualche idea che rende questo cinema molto speciale. «Intorno a una prima cerchiamo sempre di costruire un evento, invitando il regista o il protagonista in sala - conferma -. Abbiamo ospitato Ivano De Matteo, regista di La bella gente, e presto verrà Pietro Marcello, che ha diretto Bella e perduta. In passato sono stati qui anche l'attrice Margherita Buy, Vittorio Sgarbi, Umberto Eco, Maria Sole Tognazzi e Isabella Ragonese, che è anche una nostra cara amica. Spesso abbiamo ospitato anche registi e attori stranieri, che hanno avuto un grande successo». Insomma, la chiave per differenziarsi è nella scelta delle pellicole e nella creazione di eventi che vadano oltre il film. «Ogni San Valentino a chi viene qui offriamo cioccolatini a forma di cuore - conclude -. In occasione della programmazione di Il vento fa il suo giro abbiamo organizzato una degustazione di formaggi. Se non si pensa anche a questi eventi un film è morto in partenza. Una pellicola di qualità ha sempre bisogno di un incentivo che condisca un piatto che è già di ottima qualità». Questo al Mexico lo hanno capito bene e così, a dispetto di multisala e blockbuster, un piccolo pezzo della storia di Milano continua a rappresentare un punto di riferimento per l'intrattenimento e la cultura. di DANIELA BRANDONISIO

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