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Riforma del Senato, Eugenio Scalfari: Renzi a Napolitano, state attenti. Dalla ghigliottina al fascismo il passo è breve

Giulio Bucchi
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Se Renzi è un "pifferaio", Giorgio Napolitano rischia di passare per fascistello. O perlomeno, di favorire chi ha voglia di autoritarismo. Tra le pieghe del suo classico editoriale domenicale su Repubblica, Eugenio Scalfari regala un giudizio decisamente duro sull'operato del presidente della Repubblica. Sulla riforma del Senato e il caos a Palazzo Madama, la tesi di Barbapapà ha risvolti grillini: "Fa bene Napolitano a dichiarare che non esiste un rischio d'autoritarismo - spiega, con un pizzico di ironia -; fa bene chi si oppone al contingentamento del dibattito; fa bene chi non vuole l'ostruzionismo. Fa bene chi vede addirittura mettere un termine di calendario alla riforma del Senato: 8 agosto, a costo di non dormire neppure la notte di domenica. Fanno tutti bene ma attenti perché con tutti questi divieti, a volte chiamati ghigliottina e altre volte tagliola senza che sia chiara la differenza tra quelle due parole, l'autoritarismo rispunta inevitabilmente". Il concetto è chiaro: a costo di fare le cose in fretta, a tappe forzate, oltre a non dare garanzie sulla bontà dei risultati si rischia di avvelenare i riti e le forme della democrazia. L'autoritarismo, conclude Scalfari, rispunta "non perché qualcuno lo voglia ma perché se ne creano le condizioni. Se parla e decide solo il capo, la democrazia dov'è? Dice Renzi: ne parliamo da tre anni di queste riforme. Ma chi ne ha parlato? E di quali riforme?". E se anche Repubblica si mette di traverso, per il governo di Matteo si preannunciano tempi durissimi.

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