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Vaticano, Alessandro Meluzzi su Papa Francesco e quei brutti segnali di Natale: così la Chiesa rischia di finire

Giovanni Ruggiero
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Il clima all'interno della Chiesa da qualche settimana a questa parte è tutt'altro che in linea con lo spirito natalizio, anzi secondo Alessandro Meluzzi sul Tempo i segnali per un disastro imminente sono sempre più evidenti. Solo pochi giorni fa si è diffusa l'indiscrezione di un possibile litigio tra Papa Francesco e il cardinale Re, con quest'ultimo infuriato per le mancate riforme del pontefice, accusato di "distruggere la Chiesa". A quella voce frettolosamente smentita dal Vaticano si aggiunge l'anatema del Papa contro la Curia romana, proprio in occasione degli auguri di Natale, quando ha tuonato contro complotti e conventicole che tramano contro il papa. Leggi anche: Retroscena, le urla che scuotono il Vaticano: il cardinale striglia il Papa, l'accusa gravissima Già il modo in cui Bergoglio è stato eletto avevano impensierito diversi osservatori: "Che un papa si sia dimesso certamente non per ragioni di salute - dice Meluzzi - vista la sua sopravvivenza, fa pensare più al complotto che al ricambio naturale". C'è poco da stupirsi, però, visto che già negli anni '90 lo studioso Sergio Quinzio aveva descritto "un'ipotetica fine della Chiesa nella quale l'ultima enciclica di un papa suicida, non sappiamo se fisicamente o metaforicamente, sarebbe stata quella in cui si parlava del fallimento storico del Cristianesimo. Basta leggere molte note pastorali di papa Bergoglio - ha aggiunto Meluzzi - per capire che questo pensiero alligna con forza".

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