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Passera: "Se Berlusconi ritorna non è un bene per l'Italia". Il Pdl: "Dia le dimissioni"

Rivolta azzurra contro il titolare dello Sviluppo, che ad Agorà critica il Cav e parla da premier: "Ecco cosa farei a Palazzo Chigi"

Giulio Bucchi
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  Forse sarà l'autogol decisivo di Corrado Passera. Il ministro dello Sviluppo, più citato per la sua voglia di diventare premier che per le sue riforme, si è lasciato andare ad un commento sprezzante sull'annuncio di Silvio Berlusconi di volersi candidare. "Tutto ciò che può solo fare immaginare al resto del mondo, ai nostri partner, che si torna indietro, non è un bene per l'Italia - ha detto ad Agorà, su Raitre -. Dobbiamo dare la sensazione che il Paese va avanti". E ancora, via con le accuse: "Tutti noi sappiamo che molte cose che ha citato nel suo elenco il presidente Berlusconi vengono da dieci anni di cattiva gestione di questo Paese. Un anno fa il nostro Paese è andato vicinissimo a scivolare verso una situazione greca che avrebbe potuto comportare la perdita di sovranità. Abbiamo corso un grande rischio". Niente meglio di un spot per i tecnici per rilanciare la propria (nebulosa) candidatura: "Quello che ha convinto il mondo che l'Italia non era in una situazione irrecuperabile, continua il ministro, "è stata proprio il lavorare insieme di governo, parlamento, parti sociali e opinione pubblica. L'Italia ha reagito con grande compostezza. Il senso di unità, dove le parti sociali hanno avuto un ruolo formidabile, cosa che non è avvenuta in molti altri Paesi, è stato il 'click' del recupero". Pdl in rivolta: "Passera dia le dimissioni" - Poi l'ex banchiere getta la maschera e parla del suo eventuale programma a Palazzo Chigi: "I tre grandi interventi che farei da premier sono: ridisegnare il funzionamento della politica e i suoi costi, poi interverrei sul lavoro, che è la priorità numero uno, e sulla famiglia e i servizi legati ad essa, come la scuola, la sanità di   prossimità e la sicurezza". Tutti argomenti su cui Passera si è ben guardato, a giudicare dai risultati del governo, dall'intervenire nelle decine di consigli dei ministri. E su Passera si è subito scatenata l'ira del Pdl: "Il ministro-banchiere Corrado Passera straparla (anche) da futuro presidente del consiglio, indicando le sue priorità: costi della politica, lavoro e famiglia. Si metta d'accordo prima con Monti, Bersani e Carlo De Benedetti. E, comunque, per la definitiva rovina del nostro paese, ci mancherebbe soltanto la disgrazia di un premier banchiere", lo attacca Raffaele Lauro, membro della commissione finanze. "Con le sue dichiarazioni contro il leader del maggior partito che gli consente di fare il ministro, Passera ha gettato la maschera dopo innumerevoli tergiversamenti in nome di una sua presunta terzietà. Si candidi con chi vuole, ma abbia il buon senso di dimettersi", fa un passo avanti Altero Matteoli. "Noi non ci stiamo a far passare Berlusconi per colui che ha messo in crisi l'Italia e offuscato il prestigio nel mondo - incalza -. E' solo propaganda, organizzata ad hoc da taluni settori". Secondo il senatore azzurro Domenico Gramazio "Passera, dopo essere stato un discutibile e discusso esponente del mondo bancario italiano, tenta la scalata alla presidenza del Consiglio". Anche per lui la parola d'ordine è una sola: dimissioni.  

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