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Diego Della Valle a Otto e mezzo: "Renzi e Marchionne non mantengono mai le promesse. Matteo? Non ha mai lavorato..."

Giulio Bucchi
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Renzi e Marchionne? Sono due sòla, parola di Diego Della Valle. Ospite di Giovanni Floris a Otto e mezzo su La7, il patron di Tod's e Fiorentina va giù piatto contro il premier Matteo Renzi e l'ad Fiat e presidente Ferrari Sergio Marchionne, fianco a fianco nella battaglia contro "gufi" e poteri forti (compreso quel Corriere della Sera il cui editore di riferimento è la stessa azienda che paga lo stipendio a Marchionne...). E visto che Della Valle, fiorentino d'adozione calcistica, ha provato invano a scalare via Solferino, venendo respinto dagli Agnelli, il corto-circuito è completo. "Renzi ha fatto tilt" - "Marchionne e Renzi sono due persone che non attendono a quello che dicono. Non è un mancare di rispetto, cerco solo di essere diretto e preciso. Per me è imbarazzante discutere di Renzi che conosco da tanti anni, pensavo fino a qualche mese fa che potesse essere una risorsa per il paese e quando mi ha chiesto consiglio mi sono sempre messo a disposizione, ma i miei consigli erano sostenere Letta, farsi esperienza, farsi un'agenda internazionale e fare una buona squadra". Ma Renzi, si sa, ama bruciare le tappe. "A quell'età non aveva l'esperienza necessaria - aggiunto Della Valle -, quando ha deciso di fare il premier gli ho detto che era pericoloso e ultimamente gli ho consigliato di occuparsi di salute, sicurezza e scuola ovvero quello che serve al paese. Renzi non ha mai lavorato quindi non può parlare di lavoro come noi, secondo me ha fatto tilt". "Incontro Renzi-Marchionne vergognoso" - Ora che il premier-bambino ha trovato affinità elettive insospettabili con quel marpione di Marchionne, la rabbia di Della Valle è doppia: "L'incontro fra Marchionne e Renzi è vergognoso, non si può più tacere, siamo già all'ultima spiaggia con un premier ragazzo che promette e non conclude e ministri con poca esperienza, non è vero che è l'unico governo possibile". "Renzi ha preso il 40% ovvero la metà dei votanti - ha aggiunto - ma la maggior parte sono i voti che erano del Pd, e comunque non è il padrone del Paese e non è stato votato per fare il premier, si presenti alle elezioni".

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