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Lega Nord, Matteo Salvini si ritrova isolato

Nicoletta Orlandi Posti
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Il problema della Lega? La Salvini-dipendenza. Deve fare tutto lui: nessuno si muove senza che segretario del Carroccio dica o faccia. Un problema serio, del quale lo stesso leader se ne rende conto e che, sostengono i suoi collaboratori più stretti, lo sta stancando. Anche perché molte delle iniziative che lui pensava fossero avviate sono ancora al punto zero. Il retroscena di Marco Cremonesi sul Corriere ne mette in fila qualcuna: dalla grande manifestazione lanciata ad agosto contro le tasse programmata a novembre che nessuno ha organizzato, al gruppo unico all'Europarlamento con il Front National di Marine Lepen che tra l'altro avrebbe portato anche qualche euro in più nelle casse del partito. Aspettando un tweet - Stesso immobilismo tra i parlamentari. Un salviniano storico si lamenta: "Faranno pure il loro mestiere", sbotta, "ma mai un'iniziativa: se leggi un loro comunicato stampa puoi essere certo che riprende un post o un tweet di Matteo. Eppure Salvini ha ben due vicesegretari che però sembrano in altre faccende affaccendati. Uno, il genovese Edoardo Rixi è alle prese con la candidatura alla Regione Liguria e con l'accusa di peculato e falso, ricorda Cremonesi, per le spese del gruppo regionale tra il 2010 e il 2012. Dell'altro, l'alessandrino Riccardo Molinari che sembra destinato a sostituire Roberto Cota alla guida del Piemonte, si dice che "per avere un parere della Lega si continua a chiamare Salvini anche quando l'argomento è la Tav". Poi ci sono i responsabili dei dipartimenti: funziona molto bene l'economista Claudio Borghi Aquilini; è scomparso invece il nigeriano Toni Iwobi. Quanto al commissario della Lega Lombarda è il bresciano Stefano Borghesi, ma nessuno lo sa.

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