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Smascherato Tosi: aveva già deciso l'addio alla Lega

Nicoletta Orlandi Posti
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Aveva pianificato tutto da tempo: abbandonare la Lega e candidarsi presidente. Flavio Tosi finisce nel mirino di Dagospia che ha trovato il documento che inchioda il dissidente: la registrazione del sito "tosipresidente.it" datata 17 febbraio, un mese prima del faccia a faccia (14 marzo scorso) con Matteo Salvini che ha portato all'addio definitivo del sindaco di Verona al Carroccio. Secondo Dago Tosi non avrebbe abbandonato la Lega per una orgogliosa rivendicazione dell'autonomia della segreteria veneta contro le mire egemoniche dei lumbard, nè tantomeno per riaffermare il disagio politico causato dall'eccessivo spostamento a destra impresso da Salvini alla Lega Nord. L'obiettivo era quello di preparare la strada, anche mediatica, alla sua discesa in campo alla presidenza della Regione cercando di lasciare il cerino in mano a qualcun altro. La difesa del sindaco - "Il contratto per affiggere i miei spazi elettorali è stato siglato stamattina", si è difeso il sindaco di Verona, "e l'affermazione secondo cui avrei prenotato gli spazi già da due mesi è l'ennesima balla di Salvini". "Oltre a questa balla, da quelle parti stanno montando e fanno circolare anche la bufala del sito "tosipresidente" pronto da un mese, ma quel sito non è nella mia disponibilità", gli fa eco Scardino che lavora per una società di comunicazione: "Da anni acquisto domini internet a titolo personale o per la mia società è la cosa più normale, si prova ad anticipare i tempi, a volte va bene altre no". No, come questa volta. Il comitato elettorale di Tosi, infatti, gli ha comunicato che utilizzeranno un'altra agenzia e che quindi "abbiamo già iniziato la procedura per la cessione del sito".

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