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Bersani vuole la Finocchiaro al Colle,ma lei ha il marito rinviato a giudizio,per truffa aggravata e abuso d'ufficio

Anna Finocchiaro e Melchiorre Fidelbo

La senatrice del Pd è in pole position per il dopo-Napolitano tra le fila dei bersaniani. Il segretario farà il suo nome. Ma i problemi giudiziari del compagno non sono proprio da sottovalutare...

Ignazio Stagno
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di Ignazio Stagno Pier Luigi Bersani si prepara per la grande scalata al Colle. In casa Pd è bagarre e i nomi che girano per il dopo-Napolitano sono tanti. L'ordine del segratario però è uno solo: serrare i ranghi e proporre un nome secco per il Qurinale. Romano Prodi già fa discutere i grillini e a sinistra non tutti lo vedono bene per un settennato. Allora Bersani punta tutte le sue fiches su una donna: Anna Finocchiaro. Lei metterebbe d'accordo quella parte del centrosinistra che vuole una donna e con un'adeguata esperienza politica alle spalle. Ma per prendere il trono di Re Giorgio bisogna anche avere un'etica di ferro e pochi scheletri nell'armadio. Nel caso di Anna Finocchiaro però c'è qualcosa che non va. Mettendo da parte il suo celebre giro all'Ikea con tanto di scorta al seguito, c'è un altro punto su cui la lady di ferro del Pd è debole: suo marito. Lui si chiama Melchiorre Fildelbo. E' un imprenditore e lavora nella sua Sicilia, feudo politico di sua moglie. Lo scorso 24 ottobre Fidelbo sarebbe stato rinviato a giudizio per truffa aggravata e abuso d'ufficio. L'inchiesta  riguarda la procedura amministrativa che avrebbe portato, a Catania, all'affidamento senza gara dell'appalto per l'informatizzazione del Presidio territoriale di assistenza (Pta) di Giarre. Il lavoro fu assegnato alla Solsamb srl, società guidata da Melchiorre Fidelbo, marito appunto della senatrice del Pd.  Le indagini - Al centro delle indagini c'è la stipula della delibera che autorizzava l'Asp di Catania a stipulare un convenzione con la Solsamb per il Pta di Giarre che, secondo l'accusa, sarebbe stata redatta "senza previo espletamento di una procedura ad evidenza pubblica e comunque in violazione del divieto di affidare incarichi di consulenza esterna", come prevede la normativa regionale. L'atto, sostiene la Procura, "avrebbe procurato un ingiusto vantaggio patrimoniale alle Solsamb, consistito nell'affidamento diretto alla società di una prima anticipazione di 175mila euro", somma "proveniente dalla quota del co-finanziamento Stato-Regione" previsto dalla Finanziaria del 2007. Per la Procura di Catania, Fidelbo, da amministratore unico della Solsamb, concorreva in qualità di "determinatore" o comunque di "istigatore della condotta degli altri indagati, predisponendo l'atto di convenzione allegato alla delibera e proponendo la stipula all'Asp di Catania". Insomma a quanto si legge dalle carte il marito della Finocchiaro avrebbe bypassato la regolare gara d'appalto per mettere le mani sui lavori che riguardavano l'Asp di Catania. Fino a prova contraria Fidelbo resta innocente. Ma in un Pd in cui si dà dell'impresentabile con troppa facilità a diversi esponenti del centrodestra, tra cui anche il Cav, il nome della Finocchiaro con un rinviato a giudizio in casa non sembra essere opportuno per il Colle. Bersani dovrà cambiare cavallo. Ancora una volta. 

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