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Roma, la Raggi sgombera la Meloni: "Sede di Fratelli d'Italia occupata dal 1972"

Giulio Bucchi
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I rom? Gli immigrati irregolari? Gli abusivi? No, la Raggi sgombera Giorgia Meloni: clamoroso a Roma, sfrattata una delle sedi storiche della destra capitolina. L'annuncio è arrivato direttamente da una raggiante Virginia Raggi, sindaco M5s, che in una diretta su Facebook ha spiegato: "A breve dovrebbe arrivare una delibera in Assemblea Capitolina per il riordino anche delle occupazioni degli immobili del patrimonio. Proprio questa mattina è stata sgomberata a via delle terme di Traiano una sede di Fratelli d'Italia e Alleanza Nazionale. Abbiamo riscontrato una soluzione di morosità prolungata nel tempo, questi partiti si trovavano all'interno della sede comunale, mi viene un po' da ridere ma il contratto era scaduto nel 1972". "Da quella data occupavano una sede del Comune - ha aggiunto - e non pagavano anche i canoni. Io credo che un'azione di ripristino della legalità passi anche da un'azione particolarmente energica nei confronti di tutti quei soggetti, in questo caso partiti, che tra l'altro prendono rimborsi elettorali assai cospicui, che per anni hanno approfittato di un'amministrazione particolarmente disattenta". La concessione degli spazi era stata stipulata nel 1959 con l'allora Sezione "Istria e Dalmazia" del Movimento sociale italiano e successivamente rinnovata nel 1963 per nove anni. L'immobile presenta al suo interno ambienti di età romana pertinenti al complesso delle Terme di Traiano, così come sottolineato anche dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali che aveva già sottolineato più volte, da ultimo nel 2015, la necessità di riacquisire il bene per sottoporlo alla sorveglianza degli organi di tutela. "Finalmente l'amministrazione rientra in possesso di un immobile di grande valore archeologico nel cuore di Roma, di fatto occupato dal 1972. Uno scandalo a cui è stato posto fine - spiega l'assessora al Patrimonio e alle Politiche Abitative di Roma Capitale, Rosalba Castiglione -. Adesso l'immobile torna ai romani e potrà essere valorizzato in un'ottica di legalità, anche in considerazione del suo valore storico, sotto la sorveglianza degli organi di tutela. Andiamo avanti determinati per porre fine allo scempio gestionale di cui il patrimonio immobiliare romano è stato vittima".

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