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La ministra Valeria Fedeli scrive una lettera al Corriere: proprio lei, sbaglia il congiuntivo

Giovanni Ruggiero
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La ministra dell'Istruzione Valeria Fedeli farebbe meglio a tenersi alla larga dai banchi di scuola. Se all'ex sindacalista dovesse venire in mente di proseguire negli studi, in pochi scommetterebbero su un suo successo. La mitica ministra senza laurea a capo della scuola italiana è riuscita a incasellare una nuova figuraccia grazie a una lettera sul Corriere della sera. Nella missiva la ministra rispondeva a Gian Antonio Stella che lamentava quanto si studiasse sempre meno la storia nelle scuole italiane. La ministra ovviamente si è detta d'accordo con un profluvio di retorica, finché nell'ultimo paragrafo della lettera ha puntualizzato facendosi scappare un errore da bocciatura secca: "A proposito di costante aggiornamento, sarebbe opportuno che lo studio della Storia non si fermasse tra le pareti delle aule scolastica, ma prosegua anche lungo i percorsi professionali". L'emergenza in Italia secondo la ministra potrà anche essere il ritorno di nostalgici del fascismo "male informati", di sicuro però l'emergenza nel suo ministero è ancora la conoscenza elementare della lingua che con gran fatica hanno provato a insegnare le maestre anche alla ministra, senza grande successo evidentemente. La precisazione dall'ufficio della ministra Gentile direttore, in merito all'articolo pubblicato sul suo giornale riguardante la Ministra Fedeli, mi preme informare lei e tutti i lettori che la "stecca del congiuntivo" da voi segnalata è in verità frutto di un mio errore nel tagliare il testo scritto dalla Ministra per renderlo compatibile con gli spazi previsti ai fini della pubblicazione. Così,  due proposizioni originariamente indipendenti sul piano grammaticale sono diventate una principale ("sarebbe opportuno") e due subordinate ("che lo studio della Storia non si fermasse tra le pareti delle aule scolastiche ma prosegua anche lungo i percorsi professionali"). Nel testo originale si trattava di due proposizioni principali: "sarebbe opportuno....; sono infatti convinta". A questa seconda seguiva la subordinata "che debba proseguire anche lungo i percorsi professionali". Quel "debba proseguire" è diventato un congiuntivo esortativo "prosegua", erroneamente collegato con un "ma" alla proposizione precedente. Errore grave, ma mio, non della Ministra che, essendo impegnata in una serie di incontri istituzionali al momento dell'invio, non ha potuto rileggere la versione finale del testo. Per quanto mi riguarda non posso che scusarmi con i diretti interessati e con i lettori. A lei chiedo di tener conto di quanto qui scritto al fine di ristabilire su giornale e sito web la verità dei fatti. Cordialmente, Simone Collini Portavoce della Ministra Valeria Fedeli

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