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Virginia Raggi, perché ha chiesto il giudizio immediato sulle nomine in Campidoglio

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Matteo Legnani
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Ci prendono in giro ogni volta che possono. E si fanno pure passare da eroi. Come la sindaca di Roma Virginia Raggi, che qualche giorno fa aveva offerto il petto all'italica giustizia chiedendo al tribunale di Roma di essere giudicata con rito immediato per il reato di falso documentale emerso nell'inchiesta sulle nomine in Campidoglio. "Desiderio che sia accertata quanto prima la verità giuridica dei fatti, sono certa della mia innocenza e non voglio sottrarmi ad alcun giudizio" aveva dichiarato coraggiosa. Leggi anche: Il gossip, la sindaca è tornata con il marito Andrea Severini Macchè. Il fatto è che, avanzando tale richiesta, la sindaca di Roma si risparmierà l'udienza preliminare prevista per il prossimo 9 gennaio e il possibile rinvio a giudizio, che le avrebbe inflitto titoloni sui giornali e servizi sui tg. Ma c'è dell'altro: come riporta La Stampa, se la sua richiesta di giudizio immediato avrà il via libera del giudice Raffaella De Pasquale, la posizione della Raggi sarà stralciata da quella di Raffaele Marra, e il processo a carico della sindaca prenderà il via solo tra qualche mese, a causa dei consueti ritardi del tribunale monocratico di Roma. E cosa succede tra qualche mese? Che si vota. Per cui è tutto interesse non solo della Raggi, ma sopratutto del Movimento 5 Stelle, che il processo alla sua sindaca più in vista avvenga dopo che gli italiani sono andati a votare. Altro che immediato...

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