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Debora Serracchiani, per tutti i sindaci del Friuli arriva il vademecum sul galateo

Giovanni Ruggiero
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Sfumata la candidatura in Parlamento, Debora Serracchiani ha deciso di concentrarsi nel trasformare la sua presidenza alla Regione Friuli Venezia Giulia in un vero e proprio stato etico basato sui più tradizionali manuali del galateo. Come riporta il Messaggero Veneto, la governatrice Pd ha inviato a tutti i sindaci del suo nascente regno un vademecum che insegni loro le buone maniere e il modo corretto di comportamento nelle occasioni formali.  Leggi anche: Serracchiani, per lei niente Parlamento: arriva una poltrona importantissima Il manuale della Serracchiani copre tutte le fase del vivere umano, nulla è lasciato al caso. Dal risotto che si mangia con la forchetta, alla minestra che non si "tira su". A tavola, prima di bere, ci si pulisce la bocca e non si parla mentre si mastica: "E quindi - continua il manuale - vale la pena ricordare l'utilità di un buon uso quotidiano di acqua e sapone, quello moderato del profumo, la cura del proprio aspetto, compresi capelli, barba e baffi che dovranno essere ben curati. Se siete un sindaco donna, l'invito è: misurate la gonna. Deve arrivare al ginocchio, non più su. E sandali vietati anche se d'estate. Passando ai colori del guardaroba, optate per il pastello riservando il tailleur nero alle cerimonie. Non esagerate con i gioielli, e siate parche con il profumo. Se siete un sindaco uomo, l'invito alla sobrietà riguarda le cravatte, e ricordate: cravatta e pochette non devono mai avere la stessa fantasia". Tutti suggerimenti apprezzati con qualche ovvia punta di ironia dai diretti interessati. Per quel che riguarda gli abiti, si dice ancora nel vademecum: "bene i completi sia grigi che blu e pure il gessato (ma a riga stretta); vietato il nero. Le camicie devono essere azzurre in tinta unita, o con una righina, per il giorno, mentre la camicia bianca è prerogativa della sera o dell'abito da cerimonia. E mi raccomando: niente calzini corti". Leggi anche: Mister Fiuli è un senegalese, scoppia la polemica contro la governatrice Pd Poi nel vademecum Serracchianì si sfogliano i capitoli riservati all'immagine, all'accoglienza, al cibo. In realtà il libretto dal titolo "Come fare quando..." di pagine ne ha ben 75 e molte di contenuto alquanto serio. La presidente Serracchiani nell'invio lo ha accompagnato con una lettera nella quale lo presenta come "un vademecum sul Cerimoniale e il Protocollo" in uso tra Enti territoriali, edito dall'Ancep, con l'auspicio che possa rappresentare un utile strumento di lavoro. "Sottostimare la forma - dice Serracchiani - è spesso sinonimo di involontarie gaffes o incomprensioni a livello di istituzioni: conoscere il linguaggio del Cerimoniale risulta utile per organizzare cerimonie o incontri, come ogni amministratore ha fatto o si troverà a fare nel corso del proprio mandato. Questo agile volume, di facile consultazione, è pensato per aiutare a risolvere queste situazioni". Ma sono tanti i capitoli in cui è suddivisa la pubblicazione. Fanno sapere dall'entourage della presidente Serracchiani che si parla diffusamente di "accoglienza, bandiere, fascia tricolore, giuramento, lettere, messaggistica istituzionale, simboli, uffici". E entra anche nel dettaglio fornendo agli amministratori, in particolare ai sindaci che sicuramente non hanno un ufficio dedicato al cerimoniale, in che modo si gestisce la rappresentanza. "Il manuale - si legge ancora nell'articolo del Messaggero Veneto - fornisce indicazioni su come comportarsi nel corso di eventi formali e istituzionali, spiega come accogliere un ministro, il presidente del Consiglio o quello della Repubblica, e in che modo ci si rivolge ad un interlocutore. In sostanza ha l'intenzione di essere una sorta di "assistente" al quale fare ricorso prima di organizzare un evento, una cerimonia, una cena istituzionale, entrando nel dettaglio anche sul come si distribuiscono i posti a tavola riservando quelli "d'onore" agli ospiti più illustri"

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