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Federico Leardini morto in palestra per infarto. Il dramma e la "grande paura"

Giulio Bucchi
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Ha avuto un arresto cardiaco improvviso, causato probabilmente da un infarto fulminante che gli ha fermato il cuore mentre era sotto sforzo, cioè mentre si allenava in una palestra a Carate Brianza, come faceva regolarmente più volte a settimana. Federico Leardini aveva 38 anni, era un giornalista economico di Sky Tg24, esperto di borsa e finanza, e durante il malore nella sala pesi ha perso conoscenza, le sue condizioni sono apparse subito gravissime, non è stato possibile usare il defibrillatore ed a nulla è servito il trasferimento d' urgenza al San Gerardo di Monza, dove è arrivato a cuore fermo, e dove, nonostante i ripetuti tentativi di rianimazione e nonostante fosse stato subito sottoposto alla macchina cuore-polmone, è deceduto poco dopo. Leggi anche: Morto il giornalista Federico Leardini, tragedia a Sky Tg24 In medicina un cuore di 38 anni è considerato ancora giovane per subire un infarto, soprattutto in un soggetto sportivo ed allenato, ed il muscolo vitale si arresta solo per quattro cause: malformazioni cardiache o coronariche, per disturbi gravi della condizione elettrica, per infezioni del miocardio e del pericardio o per la presenza nel sangue di sostanze chimiche o tossiche a livelli così alti da inficiarne la contrattilità muscolare e la sua funzione di pompa vascolare. Naturalmente questa ultima ipotesi non riguarda il giornalista, perché non si conosce ancora la sua causa effettiva di morte, che sarà chiarita solo dall' esame autoptico. L'allarme - La sua vicenda drammatica però, ha colpito moltissimo il popolo sportivo che frequenta le palestre, creando allarme soprattutto tra coloro che praticano l' esercizio fisico forzato aiutandosi con integratori, anabolizzanti e sostanze ormonali, i quali sanno benissimo di andare incontro a qualche rischio, che a volte può determinare gravi conseguenze. Perché di sport non si muore, anzi esso viene praticato per tenersi in forma, per dimagrire, per tonificare i muscoli e per conservare agilità e giovinezza del corpo, ma purtroppo ci sono molte persone che lo vivono invece in maniera ossessiva, esagerata e patologica, che vogliono risultati immediati ed evidenti, e che sono disposte a tutto per scolpire i loro muscoli ed esibire un "fisico bestiale". È a questi personaggi che oggi io mi rivolgo, a coloro cioè che assumono sostanze vietate per legge, come anabolizzanti, steroidi, e dopanti vari, nel tentativo di migliorare le loro performance e modificarsi esteticamente, ingoiando farmaci a dosi proibite, senza un controllo medico e senza sapere di creare danni irreparabili al loro organismo. Lo smercio clandestino di tali sostanze farmacologiche, che hanno obbligo di ricetta, è un fenomeno tristemente noto negli ambienti delle palestre, e l' agente più smerciato è il testosterone, l' ormone maschile per eccellenza, che, insieme al nandrolone, allo stanozololo e al trenbolone, prodotti chimicamente in laboratorio, sono in grado di aumentare significativamente ed in breve tempo la massa muscolare e di diminuire altrettanto rapidamente la massa grassa. I loro effetti collaterali però, sono spesso ignorati, possono essere gravissimi, e dipendono molto dalle modalità e dalle dosi con le quali vengono assunti, perché se nei maschi prepuberali possono determinare un blocco della crescita delle ossa lunghe, insieme ad alterazioni dell' equilibrio ormonale, in quelli adulti provocano l' inibizione della spermiogenesi, e quindi la sterilità fino alla azoospermia, ovvero all' arresto della produzione di spermatozoi, con conseguente atrofia testicolare, impotenza coeundi ed ipertrofia prostatica. Ma sono i danni a livello epatico e cardiovascolare le conseguenze più importanti e gravi di queste assunzioni non controllate, che favoriscono epatiti, infarti del miocardio ed ictus cerebrali, poiché le dosi tossiche, essendo molto difficili da metabolizzare, si accumulano nel sangue e mettono a dura prova la tollerabilità e resistenza del fegato e del muscolo cardiaco, il quale si ingrossa anche lui come gli altri muscoli del corpo, e si dilata fino a cedere nella sua funzione primaria, quella contrattile. Le donne - Il fenomeno è meno frequente nelle donne, ma in quelle che praticano il culturismo, e che fanno uso di tali sostanze, non è raro assistere a fenomeni di virilizzazione, cioè aumento dei peli su tutto corpo, viso compreso, con conseguente soppressione della funzione ovarica, con sterilità ed atrofia della ghiandola mammaria, oltre naturalmente alle alterazioni note della funzionalità epatica e cardiaca. Inoltre, in ambedue i sessi, gli agenti anabolizzanti ed ormonali vengono assunti obbligatoriamente a cicli, perché le sostanze sono tossiche e coloro che le assumono e le distribuiscono lo sanno bene, ma questo consumo altalenante provoca effetti sulla psiche, poiché mentre gli ormoni ad alte dosi aumentano fortemente la carica di aggressività e la sensazione di forza muscolare, nelle fasi di astinenza i soggetti vanno incontro a depressione, insonnia, irritabilità ed a volte a desiderio di suicidio. I segnali che indicano l' assunzione di tali sostanze sono il cambio repentino e spropositato della massa muscolare, che avviene in tempi brevi, che non è giustificato da un allenamento sportivo e coerente con la fisiologia del corpo, oltre alla eccessiva dedizione nei confronti dell' attività fisica. Metabolismo - Naturalmente non tutti gli anabolizzanti sono tossici, e molti sono definiti "naturali", come la creatina o la glutammina, ma tutti accelerano l' anabolismo, ovvero la trasformazione di proteine, grassi e zuccheri ingeriti attraverso il metabolismo, e tutti stimolano la sintesi o la rigenerazione dei tessuti umani, perché aumentano la sintesi proteica, e se assunti per lunghi periodi e a dosi eccessive, possono provocare la proliferazione in alcuni tessuti, fino a sviluppare tumori del fegato o di altri organi. In Italia la legge 376/2000 vieta l' utilizzo di sostanze dopanti, come i prodotti anabolizzanti in ambito agonistico, con sanzioni penali legate ad attività di consumo e commercializzazione di tali agenti per chi pratica attività sportiva, mentre in ambito estetico tuttora non esiste alcuna normativa. La commissione di vigilanza sul doping conduce tra i 1.000 e 1.500 controlli l' anno, ma sono fortunatamente molte migliaia gli italiani che praticano sport sano, in modo amatoriale e non agonistico, non mettendo mai a rischio la propria salute e la propria vita. Perché lo sport deve essere praticato per vivere meglio, per migliorare la propria forma fisica e mentale, e non certo per morire con i muscoli gonfi ed il cuore schiantato da sostanze dopanti. di Melania Rizzoli

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