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"Bambolotto", "telecomandato", ed è solo l'antipasto perché poi..: Di Maio ridicolizzato da Alan Friedman

Alessandra Menzani
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E' un ritratto agrodolce quello che Alan Friedman dedica a Luigi Di Maio. Inizia con il tessere le sue lodi, oggi su La Stampa, ma alla fine lo massacra. Nel 2010 al consiglio comunale non fu eletto perché prese solo 59 voti. "Poi, tre anni dopo, abracadabra, entra in Parlamento, viene eletto vicepresidente della Camera, diventa il dirigente più importante del suo partito, e oggi è candidato premier. Bravo. Una carriera supersonica", scrive il giornalista americano. "Nella campagna elettorale in corso, Di Maio incarna il grillino moderato, confortante, rassicurante. Si presenta bene, cerca di parlare bene. È un bravo ragazzo con il viso pulito", continua Friedman che cita poi Jacopo Iacoboni, che di recente ha pubblicato un libro di inchiesta sul M5S, L' Esperimento.  Per lui Di Maio è "un politico quintessenzialmente democristiano" e "poi una totale creatura della Casaleggio e Associati". Friedman definisce questi termini "severi", ma ammette: "E' vero, talvolta Di Maio sembra un bambolotto, un robot telecomandato". "Ma credo che quest' uomo stia oramai sviluppando la propria identità come leader", aggiunge. 

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