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Marco Travaglio, la carriola di fango su Matteo Salvini: "Un c***, Dudù è tornato a cuccia". Raptus psichico

Giulio Bucchi
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Il governo M5s-Lega è (di nuovo) più vicino e Marco Travaglio dà di matto. Sul Fatto quotidiano il suo editoriale è una carriola piena di fango da rovesciare sulla testa di Matteo Salvini, mascherata da "approccio pragmatico" del tipo "stiamo a vedere cosa fanno e chi ci metteranno nel governo". I presupposti, infatti, sono quelli di definire il leader della Lega il "Cazzaro Verde". La concessione di Silvio Berlusconi di una "astensione benevola" al governo di Salvini e Luigi Di Maio, avverte Travaglio, è una "sceneggiata che non si era mai vista". Salvini diventa "Arlecchino servitor di due padroni", e il cambio di atteggiamento del leghista ("da ottimista a pessimista, da accomodante a precisetti") insospettisce il direttore del Fatto: "Come se cercasse pretesti per rompere un contratto giunto ormai a buon punto". Il nodo è sempre il Cav: "A quanto ci risulta - scrive con orgoglio misto ad amarezza Travaglio - , 8 dei 10 punti del Decalogo per archiviare il Delinquente (cioè Berlusconi, ndr) che il Fatto aveva pubblicato venerdì erano già entrati nel contratto di governo con reciproca soddisfazione dei due contraenti". Insomma, si stava preparando per Travaglio un governo Salvimaio che "avrebbe potuto fare molte cose che gli italiani perbene attendono da decenni". Ma poi è intervenuto Berlusconi, e giù insulti: "Dopo l'ennesimo ritorno a cuccia di Dudù Salvini" tutto è di nuovo in alto mare, con gran scorno di Marco Manetta. 

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