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Marco Travaglio massacra Renato Brunetta: "Piccola vedetta, ti ci vuole la scaletta"

Cristina Agostini
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La "piccola vedetta veneziana" Renato Brunetta è finito nel mirino di Marco Travaglio che gli dedica il suo editoriale sul Fatto Quotidiano per illustrare la sua "ultima metamorfosi". Da "figlio di un venditore ambulante di gondoete a Venezia; consigliere economico di Craxi e De Michelis ai bei tempi dell'Italia da bere e da mangiare; docente associato di Economia a Tor Vergata e poi ordinario a Teramo; Cavaliere di Gran Croce dell' Ordine di Sant' Agata nella Repubblica di San Marino; premio Nobel per l' Economia mancato per un soffio a causa del mio amore per la politica", "deputato italoforzuto e mini-stro del governo B.-3. Ultimamente, da quando B. l'aveva messo alla porta assieme a Romani, rimpiazzando i due capigruppo con Gelmini e Bernini, si era lasciato un po' andare. Aveva smesso di tagliarsi i capelli, che ora gli cadono fluenti dal capino sulla fronte e sulle spallucce, tipo cespuglio o figlio dei fiori fuori stagione, contribuendo alla sua indubbia, vezzosa avvenenza". Leggi anche: Sallusti umilia Travaglio da Floris: "Berlusconi delinquente? Tu sai che cosa sei tu?". Ovazione / Video Oggi Brunetta è allarmatissimo per lo spread. Quindi, scrive Travaglio, "lo spread e i mercati, ora che non governano lui e B., non sono più le armi golpiste della Spectre: sono roba seria. E i commissari Ue che provano a rovesciare un governo prim'ancora che nasca non sono impiccioni: sono benemeriti. E Brunetta è con loro: " FI vigilerà attentamente su quanto sta accadendo nei mercati finanziari con il solo ed unico obiettivo di tutelare il più possibile il risparmio degli italiani". Insomma, "il vigile Brunetta ci ricorda il Rascel corazziere. Mamma ti ricordi quando ero piccoletto/ che mi ci voleva la scaletta andando a letto/ come son cresciuto mamma mia devi vedere/ figurati che faccio il corazziere!/ Dicon che di crescere non mi dovrò fermare/ dicono che posso ancor più alto diventare/ e perciò la sera quando c' è la ritirata/ me danno l' acqua come all'insalata!/ Quando vo' per la città/ tutti esclaman: "Guarda là/ di quel corazziere se ne vede la metà! / Dice il comandante che farò una gran carriera/ perché c' ho la spada, gli speroni e la panciera/ per quel piede dolce, saldo il cuor e la mano lesta/ e c' ho sta cassarola sulla testa!/ Chi mi vede dopo un po'/dice 'Adesso sai che fo/ questo corazziere me lo metto sul comò!'/. Se vedi un elmo che cammina solo/ salutalo e sollevalo dal suolo/ che sotto mamma mia potrai vedere/ tuo figlio divenuto corazziere!".  

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