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L'ex ammiraglio Fabio Caffio: "L'Italia faccia accordi con la Libia senza l'Ue. E Federica Mogherini...

Cristina Agostini
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L'Italia deve "svincolarsi" dall'Europa e avviare "una collaborazione bilaterale con la Libia". L'ex ammiraglio Fabio Caffio, esperto di diritto marittimo, in una intervista a Il Giornale si dice molto sorpreso per il "no" dell'Ue alla proposta di riportare gli immigrati nei centri di accoglienza libici. Un "no" che può essere superato grazie ad un accordo con il governo di Tripoli. Leggi anche: La "cura"-Salvini è un trionfo. Immigrati, le cifre clamorose sugli sbarchi "Il carattere assertivo con cui l'Unione Europea e l'Alto Commissario Federica Mogherini", attacca Caffio, "definiscono la Libia un porto non sicuro sorprende molto. Tutto si basa sulla sentenza della Corte Europea per i Diritti Umani sul caso Hirsi del 2012 (la sentenza che condannò i respingimenti ndr). Ma quella sentenza fu la conseguenza del ruolo rinunciatario del governo italiano. E si basò su rapporti Onu molto generici". Ma oggi, sottolinea l'ammiraglio in congedo, "è diversa. Il protocollo firmato nel 2017 dal governo Gentiloni prevede il finanziamento di alcuni centri d'accoglienza per migranti. L'accordo potrebbe riguardare solo i centri garantiti dalla supervisione italiana". Insomma, ha ragione Matteo Salvini che dice che "possiamo anche far da soli". "L'articolo 19 del trattato di amicizia tra Italia e Libia da poco riconfermato dal nostro ministro degli Esteri e da quello libico", risponde Caffio, "prevede la collaborazione nel campo dell'immigrazione. Quindi un accordo bilaterale è attuabile. L'unico ostacolo è l'orgoglio nazionale libico che mal sopporta interventi stranieri. Ma si può superare con l' indicazione da parte loro dei centri di accoglienza finanziati dall'Italia".

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