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Sergio Marchionne: "Chi comanda è solo e io molte volte mi sento molto solo"

Cristina Agostini
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"La leadership non è anarchia. In una grande azienda chi comanda è solo. La collective guilt, la responsabilità condivisa, non esiste. Io mi sento molte volte solo". Lo diceva Sergio Marchionne quando prese anche il timone della Ferrari nel 2014. Parole che esprimono la sua solitudine e quella sorta di senso filosofico che lo ha accompagnato nella vita e nella carriera. Leggi anche: Marchionne sparito, l'addio. L'operazione e la degenza, il mistero sulla sua salute A Giorgio Dell'Arti Marchionne, descrisse i suoi inizi, come ricorda il Corriere della Sera: "Quando ho iniziato l'università, in Canada, ho scelto filosofia. L'ho fatto semplicemente perché sentivo che, in quel momento, era una cosa importante per me. Poi ho continuato studiando tutt'altro e ho fatto prima il commercialista, poi l'avvocato. E ho seguito tante altre strade, passando per la finanza, prima di arrivare a occuparmi di imballaggi, poi di alluminio, di chimica, di biotecnologia, di servizi e oggi di automobili. Non so se la filosofia mi abbia reso un avvocato migliore o mi renda un amministratore delegato migliore. Ma mi ha aperto gli occhi, ha aperto la mia mente ad altro".

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