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Sergio Marchionne, il presagio della malattia: "Non gli abbiamo creduto, cosa ci disse quel giorno"

Giulio Bucchi
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Lo disse, nessuno gli ha creduto. Sergio Marchionne oggi è in fin di vita, e tra chi lo ha conosciuto da vicino si sprecano i drammatici "presagi" della malattia. Raffaella Polato, giornalista del Corriere della Sera, ricorda ad esempio che pochi mesi fa, in una sala di Maranello, il Ceo di Fiat Chrysler confessò: "Sono stanco". Se fossero i sintomi della malattia, che si è aggravata improvvisamente negli ultimi giorni, è difficile dirlo ora. Di sicuro dopo 14 anni vissuti al massimo, tra aerei, conferenze, riunioni e decisioni pesantissime, il potere forse aveva iniziato a logorare l'abruzzese di ferro. "Chi comanda è solo", amava ripetere, ammettendo che il prezzo pagato per tanto potere, prestigio e ricchezza "è stato altissimo anche in termini di vita privata". Una vita spesa al servizio della Fiat, che dal gennaio 2019 l'avrebbe portato a concentrarsi solo sulla sua amatissima Ferrari. 

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