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La sinistra radical chiccontro Volo e Zalone

Curzio Maltese, Fabio Volo, Checco Zalone

Curzio Maltese: "Non è cinema e non è letteratura". Marco Giusti: "Voi non siete giornalisti"

Nicoletta Orlandi Posti
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Premiati dal pubblico che li ha fatti arrivare in poche settimane in vetta alle classifiche dei botteghini e delle vendite, Checco Zalone e Fabio Volo continuano ad essere bistrattati dalla sinistra che non perde occasione per offrire letture poco edificanti del loro successo. Oggi è la volta di Curzio Maltese che su Repubblica sferza il suo giudizio senza appello: "Zalone non è cinema e Volo non è letteratura". Pubblico condizionato dalla Tv - Secondo l'editorialista del giornale di De Benedetti: "Cameron, Mendes fanno grande cinema. Grisham, King, Crichton, Hornby e anche la Rowling del maghetto Potter sono letteratura, buona letteratura. Checco Zalone e Fabio Volo fanno televisione. Per questo hanno successo in una nazione che dalla televisione è ormai ipnotizzata". "Fino a vent'anni fa non era così", continua Maltese. "Il gusto popolare premiava film belli o brutti, ma sempre cinema. Totò, Sordi e Benigni erano grandi comici, riconosciuti come tali in tutto il mondo. I romanzi erano romanzi, sempre belli o brutti, e le canzoni erano canzoni. Poi in Italia la televisione si è mangiata tutto il mercato e oggi è la sola forma di comunicazione culturale riconosciuta dal popolo diventato pubblico, share, audience. Non pago del flusso continuo quotidiano, il pubblico va a cercarsi la televisione in ogni altro luogo, al cinema, in libreria, al bar e in politica, che ormai sono la stessa cosa, e quando ascolta musica. Intendiamoci, la televisione è importante ovunque come fabbrica culturale, perché è là che si trovano i soldi per produrre cinema, si promuove la lettura dei libri, si creano nuove mode musicali. Ma in altri paesi la tv serve appunto a produrre il resto della cultura, mentre da noi la televisione produce sempre e soltanto altra televisione sotto forme varie. Per giunta, si tratta di un solo genere di televisione: mediocre, provinciale, vecchia, incomprensibile e invendibile oltre il sacro confine di Chiasso. Siamo naturalmente l'unica nazione della storia dove due personaggi della tv, Berlusconi e Grillo, a distanza di vent'anni hanno creato dal nulla e in pochi mesi il primo partito politico". "Sono i giornalisti che non capiscono"- Dalla parte di Zalone e Volo si schiera Marco Giusti. Su Dagospia fa notare che il problema non sono loro, ma "i nostri giornalisti che non riescono a capire il cinema comico italiano e dove sta andando e il perché di questi incassi". "Non è un problema di Zalone", puntualizza Giusti, "ma dei nostri giornali e di chi scrive, ormai distanti anni luce da quello che sta capitando nel nostro paese non solo al cinema, ma soprattutto in rete. Se non hanno capito Zalone, figuriamoci se hanno capito Ruffini e Matano che a suon di rutti e scorreggioni sono quarti con 'Fuga di cervelli', che incassa 1 milione 641 mila euro. Ottimo il risultato di Pif e della sua opera prima, 'La mafia uccide solo d'estate', quinto con 756 mila euro. E' un film innovativo e coraggioso che capiscono anche i giornalisti di Repubblica" e del Fatto".

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