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Lampedusa, già tornato a casa il deputato marocchino del Pd che si era barricato nel Cie

Due giorni: tanto è durata la permanenza di Khalid Chouki nel Centro per immigrati. Aveva denunciato: "Qui non c'è nemmeno la mensa"

Matteo Legnani
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E' durata due giorni, giusto il tempo della vigilia e del giorno di Natale, la permanenza del deputato di origini marocchine del Pd Khalid Chaouki nel Centro di accoglienza per immigrati di Lampedusa. Dopo le immagini degli immigrati che venivano disinfestati dalla scabbia con alcuni idranti, Chouki aveva colto la palla al balzo. E, a poche ore dalla passerella sull'isola del suo segretario Matteo Renzi, si era "barricato" nel Cie, denunciandone le condizioni degradanti per gli ospiti. "Non c'è nemmeno la mensa" aveva strillato pieno di orrore. Sentiti i toni apocalittici del primo deputato maghrebino della Repubblica, sembrava che Chouki non intendesse schiodare per chissà quanto tempo. Almeno, finchè nel Cie non avessere messo la mensa, diciamo. E invece, con mossa a sorpresa, dopo poco più di 48 ore ha levato le tende, ponendo fine al suo atteggiamento barricadero. D'altra parte, passato il vuoto mediatico della vigilia di Natale, non se l'era filato più nessuno. Così, dopo il Natale a Lampedusa, Chaouki ha ora annunciato l'intenzione di far visita (chissà se si barricherà o meno) a un altro Cie, quello di Ponte Galeria nei pressi di Roma. Capodanno a Ponte Galeria? Piano, al 31 mancano ancora quattro giorni. E ora di San Silvestro, chissà dove sarà il compagno Khalid?

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