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La De Girolamo in ginocchio da Berlusconi

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Nunzia De Girolamo

Nunzia vorrebbe tornare in Forza Italia perché non si è sentita "difesa" a sufficienza da Alfano e dai colleghi di Ncd

Ignazio Stagno
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I suoi accusatori hanno vinto almeno il primo round. Nunzia De Girolamo sarebbe infatti intenzionata a lasciare il ministero per le Politiche agricole a dimettersi prima della mozione di sfiducia già calendarizzata per il 4 febbraio. Quello che nessuno si aspettava da lei, però, è il tentati vo di rientrare in Forza Italia, abbandonando al loro destino i colleghi del Nuovo centrodestra, gli unici ad averla difesa nel momento del bisogno. La ministra eletta col Pdl a Benevento è finita sotto il tiro dei grillini e dei renziani del Pd per essere stata coin- volta da un dirigente dell'Asl della sua città che, nei giorni scorsi, ha depositato in Tribunale alcune intercettazioni abusive. Il membro del governo di Enrico Letta fu registrata mentre, quando era “semplice” parlamenta- re, ospite della casa del padre, parlava di appalti all'Asl. La ministra non è mai stata indagata, ma, da quando è scoppiato il caso, il premier ha cominciato a prenderne le distanze e sembra intenzionato a sostituirla. Anche Matteo Renzi non la vuole lì: considerato che i grillini hanno già depositato una mozione di sfiducia e che i ren- ziani alla Camera sono oltre un centinaio, il rischio che il voto possa esserle sfavorevole esiste. Per questa ragione la titolare delle Politiche Agricole avrebbe deciso di giocare d'anticipo e lasciare, nella speranza che la magistratura possa rapidamente verificare l'inconsistenza delle accuse. Cederà alla pressione di una durissima campagna stampa armata contro di lei e del marito, il piddino di tendenza lettiana Francesco Boccia, quest'ultimo certamente incolpevole, pure lui scottato a tal punto da essere dato in avvicinamento al sindaco di Firenze. L'ultimo pretesto per metterla nel mirino è un'inchiesta della magistratura sulla gestione dei fondi comunitari fatta da l'Agenzia per le erogazioni in agricoltura. Peccato che, nonostante i titoli allusivi di qualche quotidiano, l'inchiesta riguardi la gestione precedente alla sua. «L'indagine è in corso da tempo e riguarda vicende che precedono il mio in- sediamento al Palazzo dell'agricoltura, avvenuto nel mese di aprile 2013», ha scritto ieri il ministro in una nota, respingendo ogni tentativo di allusione. De Girolamo non ha invece smentito, nemmeno con un tweet, l'indiscrezione pubblicata da Il Tempo di una sua volontà di rientrare in Forza Italia. Anzi, la parlamentare del Ncd ha riferito ad alcuni colleghi di essersi sen- tita «non difesa a sufficienza» da Angelino Alfano e dai compagni di partito, che, pure, sono stati gli unici a sederle accanto men- tre la Camera la “interrogava” sulla vicenda. La titolare dell'Agricoltura, che fu promossa al governo proprio dal vice- premier, avrebbe confidato la sua intenzione di «tornare a casa» a più di una collega donna, di avere «rapporti compromessi con l'Ncd». Da dieci giorni, poi, non partecipa ad iniziative del suo partito. Al contrario, De Girolamo ha mantenuto un rapporto con il Cavaliere, senza mai esporsi troppo, anche grazie ai buoni uffici di Francesca Pascale e dell'amica Iole Santelli. Berlusconi è sempre detto pronto a «riaccogliere» i fuoriusciti, ma, stavolta, l'operazione è delicata. Denis Verdini e molti azzurri sarebbero contrari: il ministro ha collaborato alla raccolta di firme che, a novembre, voleva impedire la rifondazione di Fi. Pochi si fidano. L'interessata, contattata da Libero, non ha voluto commentare. I big azzurri restano sul chi va là: «Tenta solo di alzare il prezzo per restare al governo», accusano. di Enrico Paoli e Paolo Emilio Russo  

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