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Bersani va in Libiaprimo viaggioda candidato premier

Il Pd fustigava il Cav per le sue missioni a Tripoli: ma adesso che sogna Palazzo Chigi anche le sue priorità sono immigrazione e petrolio

Matteo Legnani
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"L'Italia deve riprendere il ruolo perso in questi anni nel Mediterraneo". Con questo grido di battaglia il neo-candidato premier per la sinistra Pier Luigi Bersani si è imbarcato oggi alla volta di Tripoli capitale della tormentata Libia. La motivazione del viaggio desta quantomeno perplessità, visto che proprio il paese africano è stato tra le priorità della politica estera dei governi a guida Pdl-Lega con l'obiettivo (centrato) di contenere l'immigrazione clandestina, che ha nella Libia un trampolino verso tutta l'Europa. Sempre l'Italia è stata tra i paesi protagonisti della coalizione che ha posto fine al regime del colonnello Gheddafi. E lo stesso Mario Monti, nel suo breve periodo di governo, ha avuto occasione di recarsi a Tripoli. Certo, i viaggi in Libia che più hanno fatto discutere sono stati quelli di Silvio Berlusconi. Ed è curioso che proprio Bersani, uno dei primi fustigatori di quelle traferte del Cav a Tripoli, scelga la Libia come prima meta all'estero da candidato premier. Vuoi vedere che Berlusconi, quando andava là ad occuparsi di immigrazione e petrolio, non era...?

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