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Monti: ecco perché mi sono dimesso, non potevo evitarlo

Lucia Esposito
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  Mario Monti sabato 8 dicembre è salito al Colle e, dopo un colloquio di oltre due ore con Giorgio Napolitano, ha deciso di staccare la spina. Ha detto che subito dopo l'approvazione della legge di stabilità si dimetterà. La prima conseguenza di questa sua decisione, come lui stesso ha ammesso,  è che adesso avrà le mani libere. Di scendere in campo, cedere al richiamo di molti e finalmente indossare una casacca, togliersi di dosso l'etichetta del tecnico e scendere in campo da politico di professione. In un'intervista a Repubblica in edicola oggi lunedì 10 dicembre, il Professore dice di essere convinto di aver fatto la cosa giusta "e in ogni caso non potevo farne a meno dopo quel che è successo, ma sono preoccupato". Il premier dimissionario, quindi, dice di essere preoccupato "non per me, ma per quel che vedo". Tutta l'attesa dei mercati per l'apertura di questo lunedì climaticamente freddissimo è in qualche modo condivia anche da Monti: è evidente un'impennata dello spread e un segno meno alla Borsa milanese sarebbe letto da tutti, operatori internazionali in primis, come la prova che il suo addio a Palazzo Chigi genera molta incertezza Attesa per i mercati - Nell'intervista a Repubblica Monti ammette: "Sì ho avuto molte telefonate dall'estero", nessuna telefonata coi ministri del suo governo prima di salire al Colle. "La mia decisione non ha avuto bisogno di un confronto politico. Mi era ben chiaro cosa dovevo fare , ecco perché non ne ho parlato nemmeno con esponenti del governo". Una decisione politica che ha scelto di comunicare a mercati chiusi: "Con 24 o 36 ore per riassorbire il colpo nella speranza naturalmente che il colpo non ci sia". E' ovvio che con l'annuncio di di un Vietnam parlamentare, con il Pdl che annunciava di avere le mani libere in una lunga campagna elettorale boicottando ogni provvedimento del governo, Monti sarebbe stato rosolato a fuoco lento. Per evitare questo lui ha deciso di dimettersi ma dopo essere uscito dalla porta potrebbe entrare dalla finistra. Da sempre molti lo tirano per la giacchetta lui formalmente dice che non lo sa, non lo sa proprio. "Se dovessi candidamente dire il mio sentimento di oggi, direi che sono molto preoccupato. E non mi riferisco soltanto a quella parte politica da cui è venuto questo epilogo, con le mie dimissioni. No, la mia preoccupazione è più generale". Insomma, la sua discesa in campo si fa sempre più probabile bisogna solo capire che forma assumerà .       

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