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"O io o Monti": Silvio sbattela porta in faccia a Maroni

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Berlusconi "chiama" il Prof candidato dei moderati. Così facendo chiude ogni possibilità di intesa con il Carroccio

Matteo Legnani
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Chiuso. Finito. Il rapporto tra il Pdl e la Lega, bruscamente interrotto un anno fa dall'arrivo a Palazzo Chigi di Mario Monti, non riprenderà dopo le politiche del 2013. Già ieri il segretario del Carroccio Roberto Maroni aveva posto come pregiudiziale di un'intesa tra il suo partito e il Popolo delle libertà la non candidatura a premier di Silvio Berlusconi, riducendo il margine di manovra per una futura intesa. margine che si è azzerato oggi, quando il cavaliere si è detto pronto ad assumersi la responsabilità di capo coalizione e di candidato premier, ma di essere altrettanto pronto a rinunciare a correre per palazzo Chigi qualora Mario Monti avesse dato la disponibilità a candidarsi per un fronte che rihnisca tutti i moderati, dal Pdl all'Udc, da Montezemolo a Giannino. E visto il rapporto che c'è tra la Lega e Monti è facile dedurre che il partito di maroni non rientri nei piani di Berlusconi. Berlusconi poi è andato oltre: "Se la Lega non convenisse con noi" ad un accordo circa la candidatura a Palazzo Chigi e "la Lega decidesse di andare da sola" in Lombardia succederebbe "che immediatamente cadrebbero le giunte di Piemonte e Veneto. L'accordo con la Lega è in discussione".

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