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Grasso candidato col Pd: "Darò le dimissioni dalla magistratura"

L'ormai ex procuratore nazionale antimafia: "Un magistrato non deve farsi potere etichettare da qualsiasi colore politico"

Giulio Bucchi
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  "Ho sempre detto che il magistrato non deve potersi fare etichettare da qualsiasi colore politico, dopo che entra in politica. La prima cosa che farò, ho sempre detto, se dovessi entrare in politica è dare le dimissioni dalla magistratura". Ad annunciarlo, con commozione, è Piero Grasso: il procuratore nazionale antimafia è sceso ufficialmente in campo per il Partito democratico annunciando la propria candiadtura in conferenza stampa insieme al segretario Pierluigi Bersani. "Intanto ho fatto domanda di essere messo in aspettativa. Pensavo di potere stabilire la data in cui il treno partiva, ma è bastato fare una domanda al Csm perché la notizia si diffondesse...", ha ammesso.  Addio toga - "La mia è una disponibilità piena e ampia", ha spiegato il magistrato chiudendo così la propria esperienza con la toga, non senza veleni nelle ultime ore e le critiche di chi gli chiedeva un addio definitivo. "Ho completato un'esperienza, 43 anni di magistratura, ho fatto tutto e infine il procuratore nazionale antimafia - ha ricordato -, ho maturato una visione delle cose che posso mettere al servizio di un Paese che penso abbia raggiunto il massimo della confusione".  "Rivoluzione politica" - "C'è bisogno di idee chiare, progetti e di persone che possano attuarli. Adesso finalmente forse possiamo, intervenendo con la politica da tecnici, iniziare a suggerire delle cose che sento condivise in tante formazioni politiche", ha proseguito. "Non voglio usare 'salita' o 'discesa', ho finito la mia esperienza e mi sposto. Ho fatto il magistrato con impegno e penso lo stesso impegno di portarlo in politica. Possiamo cambiarlo questo Paese, ci credo e per questo mi sento giovane anch'io". Da anni, ha ricordato, "diciamo basta con il voto di scambio, con la corruzione, il falso in bilancio, ma quando le affrontiamo queste cose?", ha chiesto. "Il compromesso della politica ci ha portato una legge sulla corruzione, e dobbiamo ringraziare il ministro Severino, c'è qualche passo avanti ma da tecnico dico che questa legge non risolverà i problemi".  

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